Giorno del ricordo: Mattarella, su foibe ed esodo “ancora sacche di deprecabile negazionismo”. Ma “il vero avversario da battere è l’indifferenza”

(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Su foibe ed esodo forzato degli italiani dell’Istria, della Venezia Giulia e della Dalmazia “esistono ancora piccole sacche di deprecabile negazionismo militante. Ma oggi il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell’indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi. Questi ci insegnano che l’odio la vendetta, la discriminazione, a qualunque titolo esercitati, germinano solo altro odio e violenza”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del “Giorno del ricordo”. “Alle vittime di quella persecuzione, ai profughi, ai loro discendenti, rivolgo un pensiero commosso e partecipe”, ha proseguito il Capo dello Stato, sottolineando come “la loro angoscia e le loro sofferenze non dovranno essere mai dimenticate”. Secondo Mattarella, “esse restano un monito perenne contro le ideologie e i regimi totalitari che, in nome della superiorità dello Stato, del partito o di un presunto e malinteso ideale, opprimono i cittadini, schiacciano le minoranze e negano i diritti fondamentali della persona. E ci rafforzano nei nostri propositi di difendere e rafforzare gli istituti della democrazia e di promuovere la pace e la collaborazione internazionale, che si fondano sul dialogo tra gli Stati e l’amicizia tra i popoli”. “In quelle stesse zone che furono, nella prima metà del Novecento, teatro di guerre e di fosche tragedie, oggi – ha concluso il Capo dello Stato – condividiamo, con i nostri vicini di Slovenia e Croazia, pace, amicizia e collaborazione, con il futuro in comune in Europa e nella comunità internazionale”.

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