Papa Francesco: messaggio a Movimento dei Focolari, “incontrare chi vive e soffre nelle periferie esistenziali e sociali”

“Regali” dello Spirito Santo e “grazie speciali” per il nostro tempo. Così il Papa definisce i carismi, nel messaggio inviato ai vescovi amici del Movimento dei Focolari partecipanti al convegno internazionale “Un Carisma a servizio della Chiesa e dell’umanità”, promosso e organizzato in occasione del centenario della nascita della Serva di Dio Chiara Lubich prima a Trento (8-9 febbraio) e poi a Loppiano (10-12 febbraio). “È bene, anche per i vescovi, mettersi sempre di nuovo alla scuola dello Spirito Santo, che fa uscire dal Cenacolo – dove il Signore Gesù li ha riuniti in unità con Pietro e con Maria, Madre di Dio e Madre della Chiesa – per camminare nel fuoco della Pentecoste con tutto il Popolo di Dio lungo le strade della missione”, scrive Francesco: “La sua luce e la sua forza guidano ad incontrare con misericordia e tenerezza chi vive e soffre nelle periferie esistenziali e sociali, annunciando e testimoniando con gioia, senza paura, ricchi solo di fede, di speranza, di amore il Vangelo di Gesù”. “I doni carismatici sono co-essenziali, insieme ai doni gerarchici, nella missione della Chiesa – ricorda il Papa citando la Lumen gentium – e i pastori sono investiti del dono specifico di riconoscere e promuovere l’azione dello Spirito Santo che dissemina in seno al popolo di Dio, tra i fedeli di ogni vocazione, ‘grazie speciali con le quali li rende adatti e pronti ad assumersi vari incarichi e uffici utili al rinnovamento e alla maggiore espansione della Chiesa'”. “Il carisma dell’unità – prosegue Francesco – è una di queste grazie per il nostro tempo, che sperimenta un cambiamento di portata epocale e invoca una riforma spirituale e pastorale semplice e radicale, che riporti la Chiesa alla sorgente sempre nuova e attuale del Vangelo di Gesù”. “Lo Spirito invita a scegliere come unico tutto della nostra sequela e come unica bussola del nostro ministero Gesù crocifisso – Chiara Lubich aggiungerebbe ‘abbandonato’ – facendosi uno con tutti, a partire dagli ultimi, dagli esclusi, dagli scartati, per portare loro la luce, la gioia, la pace”, sottolinea il Papa: “Lo Spirito apre al dialogo della carità e della verità con ogni uomo e ogni donna, di tutte le culture, le tradizioni religiose, le convinzioni ideali, per edificare nell’incontro la civiltà nuova dell’amore. Lo Spirito mette alla scuola di Maria, dove si impara che ciò che vale e resta è l’amore”.

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