Irlanda: mons. Martin (Dublino), “speriamo che le promesse elettorali non rimangano parole vuote”

“Speriamo che i molti commenti e le molte promesse che abbiamo ascoltato in questi giorni elettorali non rimangano parole vuote. Abbiamo il dovere di far rimanere fedeli i nostri leader alle parole dette”. Lo ha detto ieri l’arcivescovo di Dublino, mons. Diarmuid Martin, nell’omelia pronunciata nella Chiesa degli Angeli custodi nel giorno in cui si celebrava la Giornata mondiale del malato e all’indomani delle elezioni politiche che si sono svolte sabato 8 febbraio. “Come Chiesa e come credenti siamo chiamati ad essere a modo nostro angeli custodi per coloro che soffrono silenziosamente. Nel nostro tempo, nonostante i grandi progressi della scienza medica, molti di coloro che sono malati, soffrono una profonda solitudine e stato di abbandono, sentono di essere respinti ed hanno la sensazione che la società li ignori e li lasci da soli”. L’arcivescovo ha quindi invitato i fedeli riuniti per la messa ad “accogliere i nostri fratelli e sorelle malati come membri privilegiati della nostra comunità”. Ed ha aggiunto: “Viviamo in un’Irlanda segnata da una strana incongruenza. Viviamo in un’era di sorprendenti progressi nella scienza medica. Abbiamo tra noi medici, infermieri e assistenti con straordinarie qualità umane e dedizione. Eppure molti aspetti del nostro sistema sanitario sono scandalosi. I nostri straordinari medici, infermieri e assistenti si sentono delusi. I bambini malati e gli anziani rimangono in attesa ed esasperati”. Da qui l’invito ai politici eletti di rimanere fedeli alle promesse fatte in campagna elettorale.

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