Giornata del malato: mons. Spreafico (Frosinone), “i cristiani includono, sull’esempio dell’amore di Dio che non esclude neanche i peggiori”

“Viviamo in un mondo ingiusto, in cui la prima causa di ingiustizia è l’esclusione, che riguarda soprattutto chi è debole, povero, anziano”: lo ha affermato il vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino, mons. Ambrogio Spreafico, che ha presieduto ieri sera nella chiesa di Santa Maria Goretti a Frosinone una celebrazione diocesana in vista della Giornata mondiale del malato. Dialogando con i malati, le famiglie e i volontari che hanno partecipato alla celebrazione, il presule ha detto: “Questo mondo è difficile non solo per i problemi economici e materiali ma perché esclude e il ragionamento comune afferma: ‘Per stare bene, io chiudo la porta di casa, del cuore, del pensiero’”. Allora i cristiani sono quelli che “includono tutti nel loro popolo, non escludono neanche il peggiore. L’amore di Dio non esclude nessuno”. Rispetto all’affidamento nella sofferenza, mons. Spreafico ha aggiunto: “La forza della preghiera è in sé un miracolo. In un mondo in cui tutti andiamo di fretta e non si ha tempo per ascoltare, siamo chiamati a mostrare la luce di Dio. Chi ama è un coraggioso costruttore di una bella umanità”. E domani, 11 febbraio, Giornata del malato, il vescovo di Frosinone celebrerà una messa alle 12,30 nella cappella dell’ospedale “Fabrizio Spaziani”, preceduta da un incontro di formazione che l’Ufficio diocesano della Pastorale della salute promuove il giorno 11 di ogni mese.

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