Regno Unito: Welby (primate) apre il Sinodo anglicano ricordando vittime e malati di Covid. “70mila persone non saranno con noi a Natale”

“In tutto il nostro Paese circa settantamila persone non saranno con noi questo Natale. Milioni sono malati e altrettanti soffrono i postumi del Covid”. Con queste parole il primate anglicano Justin Welby ha inaugurato il Sinodo della Chiesa di Inghilterra che si svolgerà online fino a mercoledì. L’arcivescovo di Canterbury ha ricordato le divisioni profonde che il virus ha scavato nella società britannica e ha celebrato infermieri e medici impegnati in prima linea e chi, dentro la Chiesa, ha lavorato senza sosta, in questi mesi, per combattere il virus. “Questa crisi non è segno della mancanza di Dio”, ha detto, “ma un invito a riconoscere la presenza del Regno di Dio e ad agire con fede”. È toccato poi all’arcivescovo di York, Stephen Cottrell, secondo per importanza nella gerarchia anglicana, parlare delle riforme sulle quali la Chiesa di stato inglese sta lavorando per i prossimi dieci anni in materia di protezione dei minori, gestione finanziaria, strutture diocesane e sessualità. “Non è la sopravvivenza dell’istituzione Chiesa che conta”, ha detto l’arcivescovo Cottrell, “ma l’amore di Dio attraverso Gesù Cristo che essa custodisce”. Sarà l’arcivescovo Stephen Cottrell a sostituire il primate Justin Welby che prenderà un periodo sabbatico, da maggio a settembre, a Cambridge e negli Stati Uniti, per studiare il tema della riconciliazione. Si tratta di una tradizione che anche i predecessori di Welby, Rowan Williams e George Carey, hanno seguito.

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