
“Stiamo vivendo tempi difficili. Ma non possiamo e non vogliamo fermarci solo a dire quanto duri siano questi tempi. Oggi dobbiamo ricordarci di altro, di ciò che più conta. Noi siamo qui oggi, cristiani locali e pellegrini, tutti insieme, per dire con forza che non abbiamo paura. Siamo i figli della luce e della risurrezione, della vita. Noi speriamo e crediamo nell’amore che vince su tutto”. Lo ha detto il card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, nel suo messaggio proclamato in occasione della tradizionale processione delle Palme che si è svolta ieri pomeriggio a Gerusalemme alla presenza di tanti religiosi e religiose, cristiani locali e anche qualche pellegrino.

(Foto Adriana Sigilli)
“Stiamo per entrare nella settimana della passione di Gesù. Ma noi sappiamo anche che la Passione di Gesù non è l’ultima parola di Dio sul mondo. Il Risorto è la Sua ultima parola, e noi siamo qui per dire e riaffermarla ancora. Noi lo abbiamo incontrato. E siamo qui per gridarlo, con forza, con fiducia, e con tutto l’amore possibile, che nessuno potrà mai estinguere. Nessuno – ha ricordato il patriarca – ci separerà dall’amore per Gesù. E lo vogliamo testimoniare innanzitutto con l’unità tra noi, amandoci e sostenendoci gli uni gli altri, perdonandoci a vicenda”. Da qui il monito a “non avere paura di quanti vogliono dividere, di quanti vogliono escludere o vogliono impossessarsi dell’anima di questa Città Santa, perché da sempre e per sempre Gerusalemme resterà casa di preghiera per tutti i popoli, e nessuno la potrà possedere. Noi apparteniamo a questa città e nessuno ci può separare dal nostro amore alla Città Santa, così come nessuno ci può separare dall’amore di Cristo”. E chi appartiene a Gesù, ha ribadito, “continuerà sempre ad essere tra coloro che costruiscono e non che abbattono, che sanno rispondere all’odio con l’amore e l’unità, e al rifiuto oppongono accoglienza”. Per il card. Pizzaballa, “la nostra vocazione oggi è costruire, unire, abbattere barriere, sperare contro ogni speranza. Questa è e resta la nostra forza e questa sarà sempre la nostra testimonianza, nonostante i nostri tanti limiti. Non scoraggiamoci, dunque. Non perdiamoci d’animo. Non perdiamo la speranza – ha concluso –. E non abbiamo paura, ma alziamo lo sguardo con fiducia e rinnoviamo ancora una volta il nostro impegno sincero e concreto di pace e di unità, con salda fiducia nella potenza dell’amore di Cristo”.
La celebrazione della Domenica delle Palme, a Gerusalemme, ha avuto inizio nelle primissime ore di ieri mattina, al Santo Sepolcro dove si è svolta la processione attorno all’edicola seguita dalla messa presieduta dal card. Pizzaballa. Dopo la benedizione delle palme provenienti da Gerico e dei rami di ulivo è cominciata la processione che ha compiuto tre giri (tre come i giorni di Gesù nel Sepolcro) intorno all’edicola del Santo Sepolcro.