
“Siamo luce”, con questo imperativo si è svolta nel pomeriggio di sabato 12 aprile, sulle strade della città di Reșița, nel sud-ovest della Romania, la processione ecumenica per la Domenica delle Palme. Sebbene l’iniziativa non sia nuova, è stata per la prima volta guidata da tre vescovi: mons. Lucian Mic, vescovo ortodosso di Caransebeș, mons. Călin Ioan Bot, vescovo greco-cattolico di Lugoj, e mons. Iosif Csaba Pal, vescovo romano-cattolico di Timișoara. La città di Reșița si trova sul territorio ecclesiastico dei tre vescovi (regione del Banato) e ha ospitato la prima processione ecumenica per la Domenica delle Palme nel 2007. “Nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani di quell’anno, i giovani cattolici e ortodossi avevano dato delle testimonianze molto belle e abbiamo pensato di offrire loro la possibilità di portare queste testimonianze a più persone. Così abbiamo organizzato insieme, cattolici e ortodossi, la processione ‘dei giovani’ per la Domenica delle Palme, perché i giovani possano parlare alla città della loro fede”, ha raccontato al Sir mons. Pal, che nel 2007 era sacerdote parroco a Reșița, ed è vescovo di Timișoara dal 2018. “L’iniziativa è stata organizzata anche in anni seguenti, quando la data della Pasqua coincideva per i cattolici e gli ortodossi – spiega il vescovo Pal –, poi c’è stata una pausa e quest’anno, nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani abbiamo deciso di riprenderla”. La processione è iniziata davanti alla chiesa greco-cattolica “Madonna di Fatima”, con un pensiero spirituale del vescovo Bot, per proseguire su un percorso di circa 1,3 km. C’è stata una sosta davanti alla chiesa romano-cattolica “Santissima Trinità”, dove il vescovo Pal ha tenuto una breve riflessione, poi davanti all’ospedale, dove si è svolta una preghiera per gli ammalati, e la processione è terminata presso la chiesa ortodossa “La trasfigurazione del Signore”, dove ci sono stati un’omelia del vescovo Lucian e un momento di preghiera. Per la processione, i giovani hanno preparato canti e brevi meditazioni sulla passione del Signore.
“Sin da quando ero parroco a Reșița, c’era una bella collaborazione tra i giovani cattolici e ortodossi, e la relazione con la Chiesa ortodossa è diventata sempre più bella e stretta”, ha confidato mons. Iosif Pal. Infatti, da più di sedici anni, i giovani ortodossi dell’eparchia di Caransebeș partecipano al campus ecumenico di Loreto, in Italia, e portano avanti insieme ai loro coetanei cattolici il progetto “Da EurHope a EurHome”. “Possiamo vivere sin d’ora l’unità – ha spiegato il vescovo di Timișoara –, quell’unità per la quale Gesù Cristo ha pregato il Padre, ‘perché tutti siano una sola cosa’ (Gv 17,21). Possiamo viverla attraverso le nostre azioni, l’amicizia, la preghiera, l’aiuto reciproco. Fino all’unione di tutti i cristiani, possiamo vivere già un ecumenismo della vita, spirituale, l’ecumenismo dell’amore”.