Domenica delle Palme: card. Cantoni (Como), “Cristo, soprattutto nella sua passione, dimostra che Dio suo Padre è vicinanza, compassione e tenerezza”

“Cristo, soprattutto nella sua passione, dimostra che Dio suo Padre è vicinanza, compassione e tenerezza. Ce lo ha abbondantemente rivelato non con complicati ragionamenti, ma con gesti e parole, lasciandocelo intravvedere attraverso il suo cuore di carne, centro privilegiato del suo amore insieme divino e umano. E così ci ha narrato Dio”. Lo ha ricordato ieri il vescovo di Como, card. Oscar Cantoni, durante la celebrazione eucaristica che ha presieduto in cattedrale nella Domenica delle Palme.
Il porporato ha sottolineato che “davanti a quanti lo accusavano di essere un sobillatore politico, Gesù non si difende, ma tace. Egli fa di un ladrone, che si trova per caso accanto a lui con la stessa condanna, il primo e sicuro santo, con immediato ingresso in paradiso”. “È un Dio fragile, che non alza la voce”, ha commentato il cardinale, aggiungendo: “Un Dio che muore scusando i suoi persecutori”. “È un Dio – ha proseguito – che lascia perplessi anche i ben pensanti di oggi, che scandalizza, perché perfino troppo debole, in tutto simile a noi, fuorché nel peccato”. “Sì. Il nostro Dio è così fragile da morire”, ha rilevato il porporato: “Lui sa che il trionfo definitivo sarà della vita risorta, quella che esplode, nonostante il masso del sepolcro sigillato, nonostante i soldati di guardia. Quello stesso amore, che lo ha reso così fragile, proprio nel suo amore umano, fino al dono totale di sé, rende manifesto il suo amore divino, permettendoci di scoprire così ‘l’infinito nel finito’ (Benedetto XVI)”.
Nel pomeriggio il vescovo di Como ha presieduto nella basilica della SS. Annunciata in Como – santuario del SS. Crocifisso, la celebrazione di esposizione del Crocifisso miracoloso che, nel pomeriggio del Venerdì Santo, sarà portato in processione per le vie della città. “Il Cristo Signore – ha affermato il porporato nella meditazione – spalanca il suo cuore a tutti coloro che, attirati dal suo amore misericordioso, passeranno qui, in questa questo santuario, per una sosta, breve o prolungata, secondo la misura della fede di ciascuno. Tutti, però, riceveranno consolazione, perdono e riconciliazione e potranno sperimentare quella pace che vivifica, che dona speranza ed energie nuove per continuare il proprio cammino di vita, viatico che accompagna e sostiene le nostre difficoltà e le nostre prove”. “Tutti abbiamo bisogno di sentirci attesi, di sentirci accolti, di sentirci amati. A tutti il Signore apre le sue braccia e offre il suo perdono e la sua pace”, ha proseguito il card. Cantoni, prima di esortare: “Non lasciamo passare invano questi giorni santi, ma utilizziamo la grazia del Signore che Egli, di nuovo è desideroso di riversare su di noi, su ciascuno di noi”.

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