Striscia di Gaza: l’appello per la pace dei Gesuiti, “ci rifiutiamo di tacere”

“Quasi sei mesi di guerra a Gaza e le armi non hanno taciuto. Noi, membri della Compagnia di Gesù, come tanti altri cattolici, cristiani, uomini e donne di tutte le fedi e non credenti, ci rifiutiamo di tacere”. Venerdì 29 marzo i gesuiti hanno pubblicato una Dichiarazione riguardante la situazione di Gaza, rilanciata ieri da Civiltà Cattolica, in cui “dopo gli orrori degli attacchi nel sud di Israele del 7 ottobre 2023, i massicci bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, e l’offensiva di terra che ha lasciato la maggior parte della Striscia di Gaza in rovina”, ribadiscono l’impegno a non rimanere in silenzio. “È inaccettabile – scrivono – che, nonostante vari tentativi, a quasi sei mesi dall’inizio dell’attuale conflitto, nessuno sia riuscito a fermare le uccisioni. È scandaloso che nessuno sia stato in grado di garantire che gli abitanti di Gaza abbiano cibo a sufficienza. È vergognoso che nessuno sia stato in grado di chiedere conto ai guerrafondai. Purtroppo, ricordiamo che purtroppo si è lasciato che un conflitto in corso nella terra chiamata santa continuasse e si incancrenisse come una ferita aperta sul volto del Medio Oriente”. Per la Compagnia di Gesù, “la scelta della morte rispetto alla vita, della vendetta rispetto alla riconciliazione, del torto rispetto alla giustizia, dell’interesse personale rispetto alla relazione con l’altro, della violenza rispetto al dialogo è una scelta e non un destino inalterabile. Ci sono altre scelte che si possono fare”. Di qui un rinnovato appello “per un immediato cessate il fuoco, per il rilascio di tutti gli ostaggi del 7 ottobre, per un negoziato e per l’inizio di un processo che porti alla liberazione, alla libertà e alla giustizia per tutti in Medio Oriente, l’unica strada per la vera pace”.

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