Colombia: Croce Rossa internazionale, nel 2023 sfollate almeno 145 mila persone per i conflitti in atto, con un aumento del 18%

“Nonostante gli sforzi in corso per trovare soluzioni negoziate al conflitto armato, la situazione umanitaria in Colombia rimane preoccupante. Nell’ultimo anno, l’intensificarsi delle dispute territoriali tra vari attori armati ha generato dinamiche mutevoli in diverse regioni del Paese, ponendo nuove sfide umanitarie”. La denuncia è arrivata ieri dal Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr), che ha presentato in una conferenza stampa, a Ginevra, il rapporto sul proprio operato nel Paese.
Nel 2023, secondo i dati ufficiali, almeno 145.000 persone sono state sfollate individualmente, con un aumento del 18% rispetto all’anno precedente. In alcuni dipartimenti l’aumento è stato maggiore. Nel Bolívar (nord del Paese), ad esempio, la popolazione colpita da questo problema è aumentata del 94%, mentre a sud, nel Cauca e nel Putumayo, l’incremento ha superato il 50%. “È essenziale che lo Stato colombiano e i gruppi armati pongano le questioni umanitarie al centro dei colloqui di pace. Nel corso dei negoziati, si possono adottare accordi speciali che contribuiscono ad alleviare le sofferenze della popolazione colpita dal conflitto armato, rafforzando gli obblighi delle parti in conflitto in base al diritto internazionale umanitario. Questi obblighi devono essere rispettati indipendentemente dal fatto che ci siano o meno colloqui di pace”, ha dichiarato Lorenzo Caraffi, capo delegazione del Cicr in Colombia, durante la presentazione del rapporto annuale.

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