Haiti: Port-au-Prince, coprifuoco prorogato di una settimana. Rete difesa dei diritti umani, “nel 2024 208 omicidi, 5 attacchi armati e 64 vittime di violenza sessuale”

Le autorità haitiane, mentre proseguono numerosi atti di violenza da parte delle bande criminali, hanno prorogato il coprifuoco nella capitale, Port-au-Prince, di un’altra settimana. Proseguono anche, spesso via elicottero, i rimpatri via via decisi di cittadini stranieri decisi dai rispettivi Paesi. Ieri, in particolare, è toccato a decine di cittadini brasiliani.
Nel frattempo, l’ong Rete nazionale di difesa dei diritti umani ha diffuso un rapporto che documenta, nei primi tre mesi del 2024, numerosi casi di omicidio, rapimento e nove manifestazioni duramente represse dalla Polizia, durante le quali almeno quattro manifestanti sono stati uccisi e 15 persone sono rimaste ferite, tra cui otto giornalisti. Secondo il documento, 208 persone sono state uccise, inoltre ci sono stati 5 attacchi armati da parte delle bande; almeno 64 donne e ragazze sono state vittime di violenza sessuale, compresi gli stupri di gruppo, secondo i dati combinati dell’ong. Si tratta di casi documentati e non semplicemente stimati e, di conseguenza, essi rappresentano solo una parte dei delitti effettivamente commessi. L’ong denuncia anche l’incendio o il saccheggio di numerose abitazioni e la fuga massiva degli abitanti della capitale, oltre alle numerose estorsioni e minacce. Le bande “continuano a estorcere denaro alla popolazione attraverso i loro pedaggi, violando il diritto alla libera circolazione di tutti gli haitiani nel territorio nazionale e ostacolando la circolazione di beni e servizi”, si legge nel report.
Secondo il rapporto, 83 istituzioni, aziende pubbliche e private sono state attaccate, vandalizzate o date alle fiamme a Port-au-Prince e nei comuni limitrofi, tra cui 19 stazioni di polizia, cinque tribunali e un tribunale di primo grado. Si parla, inoltre, sempre nel primo trimestre, di tredici blocchi autostradali, sei dei quali nei comuni di Port-au-Prince e Cité Soleil. L’organizzazione denuncia, infine, che le bande non sarebbero mai potute diventare così potenti senza la collusione che mantengono con le autorità statali e parte del settore imprenditoriale privato e senza la garanzia di impunità di cui hanno goduto.

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