Giorno del Ricordo: Mattarella, “malgrado tragiche esperienze del passato” anche oggi “tolleranza, pace, rispetto dei diritti umani sono messi a dura prova”

(Foto: Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Malgrado queste tragiche esperienze del passato, assistiamo con angoscia anche oggi, non lontano da noi, al risorgere di conflitti sanguinosi, in nome dell’odio, del nazionalismo esasperato, del razzismo. Dall’Ucraina al Medio Oriente ad altre zone del mondo, la convivenza, la tolleranza, la pace, il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale sono messi a dura prova”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione del Giorno del Ricordo tenutasi al Quirinale.
“I soprusi e le violazioni si moltiplicano e chiamano quanti condividono i valori di libertà e di convivenza a una nuova azione di contrasto, morale e politica, contro chi minaccia la libertà, il corretto ordine internazionale e le conquiste democratiche e sociali”, ha ammonito il Capo dello Stato, osservando che “pagine buie della storia, anche d’Europa, sembrano volersi riproporre”. “Disponiamo di un forte antidoto e dobbiamo consolidarlo e svilupparlo sempre di più”, la convinzione di Mattarella: “La costruzione dell’Unione europea, pur con i suoi ritardi e le sue carenze, ha rappresentato il ripudio della barbarie provocata da tutti i totalitarismi del Novecento e la concreta e valida direzione di marcia per guardare al futuro con fiducia e con speranza”. “In questo quadro – ha proseguito – nelle splendide terre di cui parliamo, oggi, grazie alla comune appartenenza all’Unione europea, non vi sono più barriere o frontiere, ma strade e ponti”. “La diversità non genera più risentimento o sospetto, ma produce amicizia e progresso”, ha rilevato, riconoscendo che “con Slovenia e Croazia coltiviamo e condividiamo, in Europa e nel mondo, i valori della democrazia, della libertà, dei diritti. E lavoriamo insieme per la pace, per lo sviluppo, per la prosperità dei nostri popoli, amici e fratelli”. “I giovani lo sanno e lo vivono”, ha evidenziato: “Le giovani generazioni lo stanno già facendo da molto tempo, sviluppando un comune senso di appartenenza a una regione che trova nell’ampio spettro di presenze, etnie, storie, culture, tradizioni, la sua preziosa e feconda peculiarità”.

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