Sovraindebitamento e usura: da Fondazione Salus Populi Romani aiuti per oltre 6 milioni di euro

Tra il 2020 e il 2023 la Fondazione Salus Populi Romani ha effettuato 446 interventi, su 812 segnalazioni pervenute, per un totale di oltre 6,6 milioni di euro. In pratica, oltre il 55% delle richieste ha ricevuto un aiuto economico, in linea con i criteri di accesso ai diversi fondi. Il restante 45% è stato comunque attenzionato e orientato verso altri servizi e interventi non finanziari della Fondazione. Il dato è contenuto nella prima edizione del Rapporto di attività della Fondazione della diocesi di Roma nata 29 anni fa su impulso di don Luigi Di Liegro, l’allora direttore della Caritas diocesana.
Dal rendiconto presentato questa mattina, venerdì 9 febbraio, alla Cittadella della Carità Santa Giacinta della Caritas di Roma, emerge che i beneficiari di interventi finanziari sono più che raddoppiati nel 2021, l’anno immediatamente successivo alla prima ondata di Covid-19, passando dai 67 del 2020 a 141, per poi tornare lentamente a calare nel 2022 (123) e nel 2023 (115). Il fondo statale è stato il più utilizzato per gli interventi finanziari nel periodo 2020-2023, con 172 casi supportati, seguito dal Fondo di emergenza Covid-19, gestito direttamente della Fondazione, che ha erogato sostegni finanziari in 149 casi. Su 558 casi di persone che hanno richiesto aiuto alla Fondazione per il sostegno alle vittime di usura e racket, 511 (91,6%) hanno un carico debitorio, mentre nei restanti 47 casi (8,4%), i richiedenti non avevano accumulato debiti ma necessitavano di liquidità per affrontare spese impreviste. Dei 511, 190 (37,2%) hanno solo debiti a breve termine mentre gli altri 321 (62,8%) hanno sia debiti a breve termine che a lungo termine.

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