Terra Santa: piccola delegazione della diocesi di Vicenza in pellegrinaggio a Gerusalemme dal 9 al 12 febbraio per “essere artigiani di pace nella condivisione”

Un piccolo gruppo di tre persone – don Raimondo Sinibaldi, presidente della Fondazione Homo Viator della diocesi di Vicenza, Lauro Paoletto già direttore del settimanale diocesano La Voce dei Berici e Giulia Agostini, giovane di Ac – dal 9 al 12 febbraio saranno a Gerusalemme, in Terra Santa come delegazione della diocesi di Vicenza in pellegrinaggio alla Chiesa madre di Gerusalemme, con lo stile degli “artigiani di pace” nella condivisione e creare idealmente ponti spirituali e concreti con queste realtà che stanno soffrendo una situazione gravissima a causa della guerra. “Di fronte all’orrore a cui stiamo assistendo a partire dal 7 ottobre in Israele e a Gaza – spiega don Raimondo – ci sentiamo tutti inermi. Ci sono migliaia di persone, donne, uomini, anziani, bambini che soffrono terribilmente. Tra questi i cristiani delle comunità locali. Abbiamo deciso di andare pellegrini nella Terra del Santo, in rappresentanza della nostra Chiesa che è in Vicenza, per esprimere la nostra vicinanza a queste donne e uomini che stanno subendo una situazione molto difficile di conflitto che sembra non avere fine. A Gerusalemme incontreremo alcune persone rappresentative per esprimere la prossimità della nostra Chiesa vicentina e per manifestare con la nostra presenza un momento di condivisione nella sofferenza, non stancandoci di guardare al mondo e alla storia con speranza, anche in questi momenti di particolare buio. In tale prospettiva ci accompagnano le parole del Profeta Isaia: “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce” e anche per questo il nostro sarà un pellegrinaggio di condivisione e di intercessione”. La Fondazione informa in una nota giunta al Sir che nel breve soggiorno a Gerusalemme la delegazione incontrerà il card. Pierbattista Pizzaballa Patriarca dei latini, padre Francesco Patton Custode di Terra Santa, i Francescani dello Studium Biblicum Franciscanum, le Suore Dorotee dell’Effetà di Betlemme, le suore Orsoline, le suore Comboniane e padre Diego Dalla Gassa del Romitaggio del Getsemani. Obiettivo del mini-pellegrinaggio – ricorda la Fondazione – è anche portare delle offerte che vengono raccolte specificatamente nei giorni precedenti la partenza, soldi che saranno destinati alle religiose e religiosi presenti in Terra Santa che stanno attraversando momenti particolarmente difficili anche dal punto di vista del sostentamento economico visto che sono bloccati tutti i trasferimenti di denaro dall’estero.  “Ci guida in questo pellegrinaggio – conclude don Raimondo – anche la parabola del Buon Samaritano raccontata al capitolo 10 del Vangelo di Luca dove Gesù ci spiega che il buon Samaritano vide il pellegrino assalito dai briganti e ne ebbe compassione. L’invito, dunque, è quello di patire insieme, farci davvero vicini a chi è nel dolore. In questa prospettiva sarà carica di significato anche la visita alla Via Dolorosa e al Santo Sepolcro”.

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