Inizio anno scolastico: mons. Savino (Cassano all’Jonio) agli studenti, “fate domande, cambiate le cose, siate inquieti”

“Fate domande, cambiate le cose, siate inquieti!”. È l’esortazione espressa dal vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, nella lettera “Il coraggio di poter cambiare il mondo” diffusa all’inizio del nuovo anno scolastico.
Rivolgendosi agli studenti, il presule osserva che “gli avvenimenti quotidiani di cronaca spesso ci rimandano un’immagine distorta della vostra giovinezza: voi siete di più!”. “L’idea che alcuni di noi adulti ha di voi – commenta il vescovo – è quella di una generazione legata ad uno smartphone, affetti dalla sindrome dell’indifferenza ma dimentichiamo che siete invece figli di quell’irrefrenabile desiderio che passa attraverso i vostri talenti e diventa il senso delle vostre vite”. “È lontano dai social – prosegue – che acquisite quell’essere verità in cammino che vi porta a riempire di senso le strade del mondo, che vi fa sperimentare il senso generativo della condivisione, che vi fa ballare ai concerti, sulle spiagge e vi spinge ben oltre il diametro del cortile di una scuola”.
Mons. Savino consegna a ragazzi e ragazze più di un invito. Innanzitutto, “considerate la scuola come l’arena in cui si livellano le diversità in favore dell’accoglienza; considerate la scuola come la palestra della vita che richiede tempo e cura e che non elegge standard esteriori ma valore interiore; considerate il percorso scolastico come quell’inquietudine che vi permetterà di disturbare il mondo con l’intelligenza; considerate i sogni, le ambizioni e l’esperienza come una certezza di senso. Infine considerate la cultura come il telepass nell’autostrada della realizzazione: vi faciliterà il percorso e vi eviterà ingorghi ai caselli della vita”. E poi, “riempitevi di esperienze, desiderate la ‘pienanza’ e non siate mai sazi di quella libertà che è sorella della responsabilità”; “ricercate sempre il significato di ciò che fate, di ciò che ascoltate, non accontentavi di apprendere nozioni perché non siete ‘vasi da riempire ma fuochi da accendere’”; “ricercate il fallimento, auspicatevelo, perché vi rende consapevoli e capaci di crescere, perché non vi fa dormire, perché vi inquieta e, allo stesso tempo, vi fa sentire vivi”; “ricercate innesti di comunità e sentitevi protagonisti di questa realtà educativa che vi costituisce come cittadini ma, ancor prima, come uomini e donne cosmopoliti, cultori di scambi sociali e culturali”. Infine, “ricercate Gesù, cercatelo ancora, cercatelo di nuovo. E ricercatelo anche solo nel bisogno, senza la paura di apparire opportunisti, perché vi ascolterà e vi accoglierà”. “Avviatevi verso la ‘pienanza’ che il nuovo anno scolastico promette, abbandonate ansie, paure e perplessità e – conclude il vescovo – lanciatevi in una danza del quotidiano gioiosa come un tormentone che vi consenta di perdere mai la speranza di poter cambiare le cose…”

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