Salario minimo: Acli Bologna, il 31 luglio un dibattito per valutarne l’impatto sui “lavoratori poveri”

Cosa cambierebbe davvero con l’introduzione del salario minimo? Costituirebbe un reale vantaggio economico per i lavoratori oppure no? Sono quesiti ai quali le Acli di Bologna hanno provato a dare risposta attraverso l’esperienza e la competenza dei servizi di Caf e Patronato delle Acli. Di qui l’incontro in programma lunedì 31 luglio alle 11.30 in sede provinciale Acli, via delle Lame 116, primo piano. “Proviamo a simulare l’aumento contrattuale sulla busta paga di un dipendente e di un lavoratore domestico, comparando il reddito ai benefici di welfare ad esso collegati”, si legge nell’invito all’iniziativa. “Per i cosiddetti ‘lavoratori poveri’, la soluzione è davvero il salario minimo?”. A confrontarsi sul tema saranno Filippo Diaco, presidente del Patronato Acli di Bologna; Matteo Mariottini, direttore dello stesso Patronato; Adelaide Borriello, consulente del lavoro. Le conclusioni saranno affidate a Chiara Pazzaglia, presidente delle Acli di Bologna.

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