Primo maggio: Tassinari (Acli), “governo timido sulle vere urgenze del lavoro” 

“Negli ultimi tre decenni i salari sono calati, mentre nel resto d’Europa salivano del 30% con oltre il 40% delle donne che hanno redditi da rischio soglia di povertà. Per questo è urgente, prima di tutto penalizzare i ritardi eccessivi nei rinnovi dei contratti collettivi con un ritorno, per questi casi, della scala mobile”: a dichiararlo è il vicepresidente nazionale delle Acli, Stefano Tassinari, in una nota in occasione del 1° maggio. “Insieme dobbiamo urgentemente attuare la Costituzione – continua Tassinari – con un confronto tra le parti sociali che porti all’estensione a tutti dell’obbligo di applicare i salari minimi previsti dai contratti collettivi maggiormente rappresentativi. E questi obblighi devono essere estesi a tutte le catene di produzione, filiere, fornitori, appalti e PA”. “Invece di fare ‘tagli e cuci’ su tempo determinato e voucher, che rendono il lavoro stabile meno vantaggioso anche  economicamente, si deve puntare sull’apprendistato collegato alla formazione professionale, non lasciando che questa resti scarsamente diffusa e mal finanziata. Il governo deve avere il coraggio di investire nella scuola con orientamento scolastico personalizzato e rimettendo al centro l’educazione”. “È urgente anche il rispetto delle clausole sociali previste dal Pnrr a vantaggio delle categorie svantaggiate, delle donne e dei giovani insieme ad una politica di accoglienza dei migranti perché negli ultimi 3 anni abbiamo perso 670.000 persone in età da lavoro e, con l’attuale crisi demografica, questi numeri sono destinati a moltiplicarsi”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori