Formazione: Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, al via corso su “Il potere e il sacro”

“Il potere e il sacro: trasformazioni. Legittimazione dei valori nell’età secolare”. Questo il titolo del Seminario di studio seguito da una conferenza pubblica, tenuto da Hans Joas e Marco Gallo e coordinato dal direttore della Cattedra Gaudium et Spes, mons. Pierangelo Sequeri, che si svolgerà al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II di Roma dal 13 al 17 febbraio (dalle 8.30 alle 12.45).
Il seminario sarà diviso in due parti. La prima, dedicata a “Trascendenza e attaccamento ai valori: il potere del sacro”, sarà guidata dal professor Hans Joas, che tratterà di “Esperienza religiosa e il sacro”, “Sacralità e potere politico”, “La sacralità della persona: sull’emergere dei diritti umani”, “Trascendenza e universalismo morale” e “La Chiesa e l’universalismo morale”. Le lezioni del prof. Joas si terranno in inglese ma sarà assicurata la traduzione simultanea in italiano. La sessione a cura di Marco Gallo si affronterà invece il tema “Consacrare, sacrificare: culto spirituale e sacra potestas”.
La conferenza pubblica, in programma il 16 febbraio alle 17 con ingresso libero, verterà sul tema “Il potere del sacro nell’età secolare nell’età secolare: la fede e i valori”. Moderati da Vincenzo Rosito, interverranno mons. Pierangelo Sequeri, Hans Joas e Marco Gallo.
“Consacrare e sacrificare hanno lo stesso significato etimologico (‘fare sacro’)”, spiegano i promotori dell’iniziativa: “Nell’uso, però, la loro semantica li contrappone radicalmente: il primo dice di una protezione inviolabile, il secondo di una distruzione necessaria. L’interpretazione religiosa di questa dialettica appare oggi in difficoltà: la mediazione religiosa della sacra potestas, che decide della consacrazione e del sacrificio, è in discussione. La decisione a proposito dell’ambivalenza del sacro e della sua ingiunzione, in questa prospettiva, deve confrontarsi oggi con il profondo ripensamento dell’obbedienza religiosa: ma anche con la nuova cultura dei diritti umani”.
“L’umano – commenta mons. Sequeri – trova irresistibile il progetto di assimilare il sapere di Dio e di disporre del potere di Dio. Prendere sul serio questo nodo è il compito che deve essere ancora eseguito e portato a compimento. Questa lacuna cerca di essere colmata insistendo sulla retorica dell’autorità come dono e del potere come servizio. Per non parlare dell’odierna enfasi sulla debolezza di Dio e la logica della sconfitta, che appaiono nella rivelazione cristologica”.

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