Festival Dottrina sociale: don Ravagnani, “la sfida è imparare a stare al mondo, che sia virtuale o meno. Dobbiamo essere socialmente liberi e quindi responsabili gli uni degli altri”

(da Verona) “Credo che la sfida sia imparare a stare al mondo, che sia virtuale o meno, siamo chiamati ad essere socialmente liberi e quindi responsabili gli uni degli altri”. Lo ha affermato questa mattina don Alberto Ravagnani, sacerdote influencer e vicario parrocchiale nella chiesa di San Gottardo al Corso a Milano, nell’incontro “La responsabilità di scelte libere: giovani e social alleati per una pienezza di vita” che avuto con ragazzi e adolescenti nell’ambito della seconda giornata della XIII edizione del Festival della Dottrina sociale della Chiesa che si terrà fino al 26 novembre presso il Palaexpo Verona Fiere sul tema “Socialmente liberi”.
Per il sacerdote, “bisogna scoprire che, come sempre, c’è del bene anche là dove non ci sembra. Posso raccontare storie, testimonianze di ragazzi più o meno giovani che attraverso i social hanno incontrato Dio, sono cambiati, hanno incontrato le persone veramente, hanno dato vita a esperienze positive”. Pensando al mondo degli adulti, don Ravagnani ha evidenziato che “occorre essere realistici, guardare dentro le cose al di là dei pregiudizi che abbiamo. Si tratta di sfondare un pochino le precompressioni e avere la pazienza di conoscere. E se non sappiamo come fare, facciamoci aiutare da chi qualche passo in più l’ha fatto, da chi è più esperto, da chi è più dentro, con umiltà, perché siamo tutti sulla stessa barca”. “Gli adulti – ha aggiunto – hanno il compito di portare il timone della vita dei figli, della società. E se gli adulti che hanno il timone non sono consapevoli delle acque in cui stanno navigando è evidente che potrebbe essere un problema”. Per questo “è importante che gli adulti non si mettano a fare gli influencer ma che conoscano perlomeno quello che vivono i figli”. Rispondendo alle numerose domande dei ragazzi presenti, il sacerdote ha posto l’attenzione sull’importanza di “connettersi con se stessi, con il proprio cuore”. Quattro i passi necessari: il silenzio, la lettura – “per avere parole nuove per capire la realtà” –, gli amici veri – “fondamentali per aiutarci a prendere consapevolezza di noi stessi”, e pregare – “per guardare la vita dalla giusta distanza, che è quella di Dio”.

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