Congresso eucaristico nazionale: De Simone, “in un mondo lacerato da divisioni e guerre la Chiesa non si stanca di essere pane che riconcilia e unisce”

(da Matera) “Il cammino sinodale che stiamo vivendo come Chiese che sono in Italia e come Chiesa tutta, spinge a ritrovare tutto questo, a ritornare al gusto del pane: ritrovare il gusto del pane che salva, del pane condiviso e da condividere, del pane spezzato perché tutti abbiano la Vita e l’abbiano in pienezza”. Giuseppina De Simone, docente di filosofia della religione e teologia fondamentale, ha concluso con questo invito la seconda meditazione del Congresso eucaristico nazionale, dalla cattedrale di Matera. “Essere segno di fraternità nella vita del mondo; annuncio di una fraternità possibile nell’incontro tra popoli culture religioni”, il compito affidato alla comunità ecclesiale: “In un mondo in cui manca il pane, in cui ad essere affamati sono prima di tutto e paradossalmente i paesi dove la storia del pane è iniziata, in un mondo stravolto dai cambiamenti climatici, attraversato da flussi migratori che la carestia e le guerre alimentano sempre di più, e dove ci si continua ad arricchire a dismisura e a consumare le risorse comuni a vantaggio di pochi, la Chiesa non si stanca di chiedere che venga ascoltato il grido dei poveri, degli scartati, e il grido della terra. In un mondo che è lacerato da divisioni e di guerre la Chiesa non si stanca di essere pane che riconcilia e unisce, costruendo ponti tessendo relazioni tra i popoli le culture le religioni. Non si stanca di chiedere e di annunciare la pace possibile, sperando oltre ogni speranza e lavorando perché nel riconoscimento reciproco siano poste le condizioni di un’autentica pace”.

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