Diocesi: Eparchia di Lungro, le conclusioni dell’assemblea. Mons. Oliverio, “siamo tutti chiamati a evangelizzare”

“Tutti i cristiani sono chiamati ad evangelizzare perché tutti siamo missionari! Tutti noi dobbiamo annunciare il Figlio di Dio, incarnatosi per amore dell’uomo, morto e risorto per noi, per donarci la salvezza dalla morte eterna”. Lo ha affermato ieri sera mons. Donato Oliverio, eparca di Lungro, al termine dell’assemblea diocesana, nella cattedrale della città. “Pongo degli interrogativi. La prima provocazione – ha dichiarato – a me vescovo, a voi parroci, a voi sacerdoti. Per la crescita spirituale e la formazione del popolo di Dio che ci è stato affidato, è sufficiente quello che facciamo? Bastiamo noi da soli? Quanto ci preoccupiamo della formazione dei nostri fedeli? […] Ricordiamoci che la parrocchia non è un territorio da controllare e difendere, ma è un dono, un giardino da custodire, da coltivare, da curare”.
“Ai laici vorrei dire: voi laici, quanto vi prendete cura dei vostri pastori? Quanto siete propositivi con i vostri sacerdoti e parroci? Quanto vi sentite impegnati in prima persona nella vita della parrocchia? Quanto vi sentite chiamati ad evangelizzare? Non sono solo i preti a dover evangelizzare, annunciare il Regno di Dio. Ciascun battezzato è chiamato a uscire di casa e vivere ogni momento come momento missionario che annuncia la bellezza dell’essere salvati dal Figlio di Dio”.
Il vescovo ha aggiunto: “forse è giunto il momento di guardare un attimo con più attenzione alla realtà che ci circonda, senza pessimismi, ma con trasparenza. Il mondo oggi è dominato dalla frammentazione: ognuno si sente in grado di poter vivere senza l’altro. Ognuno basta a sé stesso. Vi è poi l’individualismo che porta a pensare al proprio benessere, a discapito degli altri; ma vi è anche tanta solitudine nei cuori delle persone. Lo avvertiamo! Ecco perché ognuno cerca di riempire queste solitudini come meglio può: relazioni finte a distanza, benessere, mito dell’eterna giovinezza. Questi sono soltanto alcuni esempi. Ma come dicevamo all’inizio, non possiamo soltanto lamentarci di quello che non va; non bisogna abbattersi, ma andare avanti sempre, perché il Signore è con noi e se Dio è con noi, chi può essere contro di noi? La Chiesa quindi deve continuare a camminare insieme. La Chiesa siamo noi, qui in assemblea. E anche noi siamo in cammino e dobbiamo continuare, con la speranza e la certezza che il Signore opera, anche al di là dei nostri limiti. Egli può tutto. Proprio di fronte ai limiti del mondo noi possiamo come Chiesa camminare insieme. Questa è l’unica reazione possibile”.

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