Consiglio delle Chiese: Assemblea a Karlsruhe. Contrasto a distanza tra presidente tedesco e metropolita Anthony del Patriarcato di Mosca

“Credo che la posizione del signor Steinmeier sia un esempio di brutale pressione esercitata da un rappresentante di alto rango del potere statale sulla più antica organizzazione intercristiana. È un’ingerenza negli affari interni del Consiglio ecumenico delle Chiese, un tentativo di mettere in discussione la natura pacificatrice e politicamente neutrale del suo lavoro”. Così risponde Il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, il metropolita Anthony di Volokolamsk che guida la delegazione della Chiesa ortodossa russa all’11° Assemblea del Consiglio ecumenico delle Chiese, all’intervento tenuto dal presidente federale tedesco Frank Walter Steinmeier. Rivolgendosi ai 4000 delegati presenti, ieri si è soffermato a lungo sul tema della guerra in Ucraina, puntando il dito contro “i capi della Chiesa ortodossa russa” che stanno “giustificando una guerra di aggressione contro l’Ucraina, contro i propri e i nostri fratelli e sorelle nella fede” e invitando l’assemblea “a non risparmiare” ai delegati presenti “la verità su questa guerra brutale e le critiche al ruolo dei loro leader ecclesiastici”.
Secondo il metropolita Anthony si tratta di “accuse completamente infondate”. Nella dichiarazione del metropolita, pubblicata sul sito del dipartimento, si riporta anche che il segretario ad interim del Wcc, l’arciprete John Sauca (Chiesa ortodossa rumena), nel suo intervento ha invece “sottolineato l’importanza della presenza dei rappresentanti del Patriarcato di Mosca all’Assemblea”, secondo la “natura stessa della più grande organizzazione intercristiana chiamata a promuovere il dialogo, la pace e la comprensione reciproca”. In assemblea le parole di Sauca sono state accompagnate da un applauso.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa