Vacanze: mons. Solmi (Parma), “la voglia di riposo e di pace è voglia di vita”

“La voglia di riposo e di pace è voglia di vita. Della nostra vita innaffiata da cose belle, dal gioirne con chi ci è vicino ed anche con chi è lontano, viaggiando, vedendo, conoscendo. È voglia di vita da allacciare al creato che possiamo visitare con più cura e meraviglia”. Lo ha scritto il vescovo di Parma, mons. Enrico Solmi, nell’editoriale pubblicato sull’ultimo numero di “Vita Nuova” (Parma Sette – Avvenire).
“Abbiamo pregato per la pioggia, ho benedetto il Po e sono convinto dell’efficacia di questa preghiera”, ricorda il presule, convinto “che il Signore possa fare piovere, andando anche oltre la nostra colpevole violenza sulla natura, e certamente richiama noi a quel cambiamento che porterà anche la pioggia, nel senso di un equilibrio tutelante il creato che ci è stato affidato”. “La preghiera – osserva mons. Solmi – coinvolge sempre chi prega, anche alla giustizia perché tutti nel mondo abbiano acqua, diventando cultura e facendo gesti che suscitino una giustizia planetaria”. “Un viaggio lungo parte sempre da un passo e da piccoli passi”, ammonisce mons. Solmi: “In questo viaggio siamo avviati, a volte incerti perché sembra sfuggirci la meta vera, quella che sostiene tutto il resto. Siamo parte del creato, siamo la parte eminente, siamo creati da una parola del Creatore”. “L’impegno del credente compone tutte queste realtà, diventa annuncio, mentre si sporca le mani e fa azioni coraggiose insieme a tutti”, evidenzia il vescovo, sottolineando che “le giornate splendide di sole e caldo, contengono il tocco drammatico dell’acqua che viene meno, uniscono stupore e impegno che tocca le sponde del nostro esistere, perché non si ferma all’ambiente, ma appella alla vita in toto che non può essere offesa dalla violenza e dalla guerra, né negata prima della nascita: l’unico diritto che esiste è il diritto ad esistere”. “Facce di uno stesso poliedro, collocate su livelli diversi, ma sue componenti essenziali, non dimentichiamolo mai, anzi godiamone, e facciamo sì che tutti ne possano godere”, conclude mons. Solmi.

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