Mine antiuomo: Sereni (vicemin. Esteri), “confermato stanziamento per bonifiche, preoccupazione per crescente uso in vari conflitti”

“Il Governo, attraverso il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, continua ad attribuire una grande importanza all’azione umanitaria contro le mine anti persona”. Lo ha confermato la viceministra Marina Sereni aprendo oggi alla Farnesina la XXV riunione del Comitato nazionale per l’azione umanitaria contro le mine anti-persona (Cnauma), che riunisce diverse organizzazioni della società civile impegnate nella lotta a questo tipo di arma.
“Dal nostro incontro di un anno fa – ha aggiunto Sereni – la Cooperazione italiana è stata chiamata a rispondere al rapido aumento dei bisogni umanitari prima in Afghanistan, a seguito dei fatti dello scorso agosto, e poi in Ucraina, in conseguenza dell’invasione russa. Per quest’anno la dotazione finanziaria del ‘Fondo per lo sminamento umanitario e la bonifica di aree con residuati bellici’, istituito con legge n. 58 del 2001, è pari a 8.590.733 euro, in continuità con lo stanziamento del 2021: questi fondi ci permetteranno di confermare il contributo per lo sminamento nei principali contesti di crisi nei quali siamo intervenuti lo scorso anno, ma anche in altre aree. Quest’anno infatti prevediamo di sostenere iniziative di sminamento umanitario in contesti caratterizzati da crisi umanitarie gravi e in molti casi protratte nel tempo. Alla conferma dell’impegno in Siria, Afghanistan, Palestina, Somalia, Mali e Niger affiancheremo nuovi contributi all’azione condotta dalle agenzie umanitarie in Paesi come il Sudan e l’Etiopia, in linea con l’azione a tutto campo che l’Italia svolge nella regione del Corno d’Africa”. La viceministra ha espresso “preoccupazione per il crescente impiego di mine e ordigni esplosivi improvvisati (Ied) nei vari teatri di conflitto, nonché per l’alto numero di incidenti, la gran parte dei quali continua a colpire la popolazione civile e, dato ancora più drammatico, i bambini. In questa direzione, sono allarmanti i risvolti umanitari del conflitto in Ucraina e a questo riguardo desidero esprimere una netta condanna per l’utilizzo di munizioni a grappolo. Il protrarsi degli attacchi indiscriminati verso la popolazione e le infrastrutture civili è inaccettabile militarmente, politicamente e umanamente. Il documentato uso di munizioni a grappolo ha arrecato sofferenze immense alla popolazione, oltre a danni estesi a scuole, ospedali, abitazioni”.

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