Messico: organismi ecclesiali invitano a portare in chiesa foto dei familiari uccisi o desaparecidos nelle messe di domenica prossima

“Siamo felici e grati per la risposta che le diverse comunità parrocchiali, movimenti laicali, istituti di vita consacrata e media hanno dato all’appello per la Giornata di preghiera per la pace, così come per la solidarietà di altre confessioni religiose e gruppi sociali, nel partecipare a questo gesto di unità per il nostro Paese. Viviamo un tempo di grazia per ricostruire la nostra convivenza sociale, così danneggiata dalla violenza; ancora una volta Gesù risorto ci appare, quando eravamo confusi e rinchiusi, per inviarci a lavorare per la pace”. Lo scrivono, in una nota firmata dai rispettivi vertici, la Conferenza episcopale messicana (Cem), la Conferenza dei religiosi del Messico (Cirm) e la provincia messicana della Compagnia di Gesù, tracciando un bilancio della giornata nazionale di preghiera contro la violenza e per la pace nel Paese, vissuta lo scorso 10 luglio. Una mobilitazione capillare e senza precedenti.
Prosegue la nota: “Come Chiesa continuiamo a riflettere su ciò in cui dobbiamo impegnarci in questo momento critico che il Paese sta vivendo, senza perdere di vista e riconoscere le nostre omissioni ed errori. Oggi ci sentiamo interpellati da questa realtà e ci auguriamo di agire in modo articolato insieme a tutti coloro che invocano giustizia, riconciliazione e pace”.
Le iniziative proseguono per tutto il mese di luglio e gli organismi ecclesiali invitano in particolare a vivere i prossimi appuntamenti: “Per domenica 24 luglio vi invitiamo a portare in chiesa foto di amici o parenti che hanno perso la vita a causa della violenza o che sono desaparecidos. Chiediamo a tutti i sacerdoti di rivolgere per loro una speciale preghiera, chiedendo verità e giustizia, e consolazione per i loro parenti, tutto questo come gesto di accoglienza e memoria della sofferenza di Cristo nel nostro Paese. Chiediamo che domenica 31 luglio, festa di Sant’Ignazio di Loyola, sia un giorno di preghiera per la conversione dei carnefici, e per la realizzazione di quella che Papa Francesco chiama ‘la migliore politica’, nel capitolo 5 della sua enciclica Fratelli Tutti, incentrato sull’incontro, il dialogo, consenso e ripristino della comunità. Siamo convinti di intraprendere un processo di costruzione della pace insieme agli altri, e che la nostra base sia nella preghiera che costruisce ponti tra gli artigiani e le artigiane della pace”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia