Strage via D’Amelio: Cartabia (min. Giustizia), “memoria caduti diventi nuova spinta a fare luce su aspetti tuttora oscuri di quella drammatica stagione”

“La memoria dei caduti diventi nuova spinta a fare luce sugli aspetti tuttora oscuri di quella drammatica stagione”. È l’auspicio espresso dal ministro della Giustizia, Marta Cartabia, nel 30° anniversario della strage di via D’Amelio, a Palermo, in cui morirono il giudice Borsellino e gli agenti Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina.
Nell’occasione la guardasigilli richiama la necessità “di consegnare ai familiari delle vittime e all’intero Paese una verità piena su una delle più dolenti ferite della nostra storia. Lo dobbiamo a Paolo Borsellino che, pur consapevole dei gravi rischi che correva soprattutto dopo l’attentato a Giovanni Falcone, continuò con ancora più determinazione a portare avanti il suo altissimo servizio”. “Proprio la testimonianza umana e professionale dei due magistrati – divenuti punto di riferimento per le successive generazioni di colleghi e di cittadini – ha reso la lotta alla mafia sempre più quel ‘movimento culturale e morale’ auspicato da Borsellino”, prosegue Cartabia, convinta che “la statura di Paolo Borsellino risieda anche nella sua capacità di cercare sempre l’uomo in qualunque persona: ‘L’uomo con la sua coscienza, i suoi perché, i suoi errori’, come raccontava la sorella Rita. Un insegnamento che travalica il tempo”.

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