Aborto: Università di Torino, venerdì un seminario su “Che cosa ha fatto la Dobbs e dove ci porterà”

Nell’ambito delle attività del master in “Bioetica, pluralismo e consulenza etica” dell’Università di Torino, venerdì 15 luglio, si svolgerà on line – nella piattaforma Webex dell’Università di Torino – il seminario sull’aborto “Che cosa ha fatto la Dobbs e dove ci porterà”, organizzato insieme alla Consulta di Bioetica onlus.
Il seminario sarà preceduto dalla lezione, la cui partecipazione è libera, di Chiara Lalli “La legge 194 è ben applicata?”, alle ore 16.
La sentenza della Corte Suprema americana Dobbs vs Jackson Women’s Health Organization (24 giugno 2022) ha ribaltato la celebre sentenza Roe vs Wade (1973) togliendo dalla Costituzione americana il diritto all’aborto.
A differenza degli Usa, l’Italia ha una legge, la n. 194 del 22 maggio 1978, che ammette l’aborto per salvaguardare la salute fisica o psichica della donna, che potrebbe essere messa in pericolo dalla gravidanza, dal parto o dall’eventuale maternità.
Con il seminario, spiega una nota, “s’intende affrontare, con stile interdisciplinare e pluralista, il dibattito seguito alla sentenza americana, mettendo in luce le questioni classiche sul tema e le variazioni culturali in atto.
L’ormai cinquantennale dibattito tra i pro-life e i pro-choice, in cui l’aborto viene qualificato o come delitto, o come diritto, è connesso a quello sullo statuto del non nato, se sia già persona o se invece sia solo vita in fieri. Insieme a queste polarizzazioni, ci sono poi le tante posizioni sfumate, che non considerano l’aborto un omicidio, ma comunque non ritengono l’autodeterminazione della donna l’unico criterio di giudizio”.
A dimostrazione del dibattito in corso, a larga maggioranza, nell’Europarlamento si è approvata (7 luglio 2022) una risoluzione che chiede energicamente di inserire il diritto all’aborto “sicuro, legale e gratuito” nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, in contrasto con la recente decisione della Corte Suprema americana.
“Le differenti prese di posizioni della Corte Suprema americana e dell’Europarlamento rivelano che in Occidente si è riacceso il dibattito sulla depenalizzazione e il diritto all’aborto, più in generale si discute in che senso il diritto alla vita sia il fondamento dei diritti umani”, conclude la nota.

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