Settimana Santa: mons. Pellegrini (Concordia-Pordenone), “mitezza e l’umiltà di cuore permettono di essere liberi di fronte agli altri”. Lavanda dei piedi in carcere

(Foto: diocesi Concordia-Pordenone)

Ieri il vescovo di Concordia-Pordenone, mons. Giuseppe Pellegrini, ha celebrato la messa del Crisma in concattedrale a San Marco a Pordenone, alla presenza di più di 150 preti da tutta la diocesi e numerosi religiosi fedeli che si sono aggiunti. Nella sua omelia, il vescovo ha parlato dei ministri ordinati come “ministri dell’ascolto degli altri con lo sguardo di Dio”, indicandone due caratteristiche principali: mitezza e umiltà. “La mitezza e l’umiltà di cuore di Gesù: grazie a queste, Gesù incontrava veramente la persona e non il personaggio. La mitezza e l’umiltà di cuore permettono di essere liberi di fronte agli altri, donando loro la libertà”.
Nel pomeriggio poi il presule ha portato il suo saluto e celebrato la lavanda dei piedi presso il casa circondariale di Pordenone: ha voluto iniziare i riti del Triduo pasquale dal carcere in segno di vicinanza e servizio di amore alle persone considerate più di scarto dalla società. Nelle sue parole molto cordiali con i carcerati, mons. Pellegrini ha voluto sottolineare l’importanza del volersi bene a partire dai piccoli gesti di ogni giorno come Gesù ha fatto con i suoi discepoli nell’ultima cena. Per il vescovo è stata anche l’occasione di salutare tutte le persone che a vario titolo operano e lavorano presso la struttura carceraria di Pordenone.

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