Ucraina: allarme Oms su accesso a cure e medicine, preoccupazione per le “imminenti sfide invernali e l’ultima escalation dei combattimenti”

“Le imminenti sfide invernali e l’ultima escalation dei combattimenti potrebbero aggiungere un onere significativo al sistema sanitario, con migliaia di civili che vivono in case danneggiate senza carburante o elettricità, potenzialmente vulnerabili a una serie di pericolose condizioni climatiche fredde, dal congelamento alla polmonite”. È la preoccupazione principale che emerge da una recente indagine sui bisogni sanitari condotta dall’Ufficio nazionale dell’Oms in Ucraina, condivisa con il Ministero della Salute ucraino, i partner sanitari internazionali e nazionali e gli attori umanitari sul campo. “Coloro che vivono nei territori temporaneamente occupati e nelle aree di combattimento attive – si legge in una sintesi del Rapporto diffuso per la stampa – rimangono i più vulnerabili, con una persona su tre che riferisce un accesso ridotto a servizi e medicinali, rispetto a una persona su cinque a livello nazionale”.
La ricerca riconosce che “al momento il sistema sanitario del Paese rimane resiliente e l’accesso generale a un certo livello di servizi sanitari è ancora elevato”. Ma – aggiunge l’organismo internazionale – “per un numero crescente di civili i costi crescenti, gli ostacoli logistici e le infrastrutture danneggiate stanno rendendo l’accesso ai servizi essenziali ancora più difficile. Un’altra sfida che preoccupa è “il Covid-19 associato all’influenza stagionale, con una percentuale significativa della popolazione ancora non vaccinata per il Covid, una situazione preoccupante in un momento in cui le infezioni respiratorie tradizionalmente aumentano”. Ad aggravare questo scenario ci sono le analisi, condotte dalla Banca Mondiale e dall’Undp, secondo cui la guerra potrebbe spingere circa il 60 per cento della popolazione, o anche molto di più, al di sotto della soglia di povertà. L’indagine rileva che nel complesso una persona su 5 (22%) non è stata in grado di ottenere i farmaci di cui aveva bisogno. Nelle aree di conflitto temporaneamente occupate e attive, questo dato aumenta a 1 persona su 3. La situazione con gli sfollati interni (IDP) è simile. I tipi di medicinali che gli intervistati hanno ritenuto più difficili da ottenere sono stati: farmaci per la pressione alta (49%); farmaci per malattie cardiache (49%); antidolorifici (41%); sedativi (33%); antibiotici (32%). Le principali ragioni che rendono inaccessibile l’acquisto delle medicine sono l’aumento del prezzo della medicina (84%) e l’indisponibilità dei farmaci in farmacia (46%).

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