Imprenditoria sociale: Chakava (Graca Machel Trust), “occorre eliminare il gap di genere che colpisce le donne nell’ambito dei finanza”

“Noi viviamo una sfida continua, tra cui quella del gender gap. Abbiamo una piattaforma che può cambiare questa situazione. I gap sono così sottili e così forti che possono cambiare il flusso dei capitali. Dobbiamo occuparci di tutto questo perché è la cosa giusta da fare: parliamo del 50% della popolazione che non è trattata in maniera equa”. Lo ha detto Andia Chakava, Investment Director di Graca Machel Trust, intervenendo al Social Enterprise Open Camp, appuntamento di formazione internazionale dedicato all’imprenditoria sociale che per la sua giornata inaugurale è stato ospitato a Bari. Spiegando l’impegno della sua azienda attiva in Africa che vuole eliminare il gap di genere che colpisce le donne nell’ambito della finanza, Chakava ha chiarito: “Con il gender lens investement noi consideriamo queste barriere quando valutiamo l’impatto, la gestione del portfolio, in modo da rendere il settore più equo. Noi lottiamo per l’inclusione finanziaria. Nel settore bancario ci occupiamo del gender neutral banking, abbiamo voluto avere la conoscenza del settore femminile: volevamo aiutare le clienti donne che chiedevano investimenti”. Per la Investment Director di Graca Machel Trust, “tante donne hanno deciso di auto escludersi perché sanno che le banche non concederanno loro un prestito. Molte donne si sono messe in comune, hanno scelto di finanziarsi tra loro all’interno del gruppo di donne. L’imprenditoria riveste un ruolo fondamentale per creare lavoro nel nostro continente. È la posta in gioco più importante nel nostro continente”. La riflessione di Chakava è andata oltre i confini del continente africano: “Questo discorso non è solo africano, ma è un principio mondiale: le donne possono supportare le altre donne? Ci può essere una relazione tra loro? In che modo le donne portano avanti il femminismo? In che modo rappresenta l’imprenditoria al femminile? Dobbiamo fare in modo che tutta la catena debba essere corretta”.
È stato quindi il turno delle testimonianze di Jordina Arcal Cunillera, ceo di Mjn Neuro, Elodie Draperi, ceo & co-founder of GiveVisione, e Mamy Ingabire, Managing Director of Charis Uas. Tre manager donna di imprese tecnologiche le quali hanno discusso riguardo al tema dei pregiudizi contro le donne e tecnologia partendo da un dato molto chiaro: solo il 10% delle candidature nel settore tecnologico è rappresentato dal mondo femminile.

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