Cammino sinodale: suor Massimi (Auxilium), “la riflessione sulla ministerialità non è avulsa da quella sulla sinodalità, piuttosto la orienta”

(Foto: Centro di orientamento pastorale)

“Il fatto di guardare alla valorizzazione dei ministeri – in termini ‘istituiti’ – ci ricorda il dovere di partecipare alla vita e alla missione della Chiesa, quindi anche alle scelte. È proprio attraverso la liturgia che si è avuto il primo contatto, nel dopo Concilio, con l’essenza della riforma da esso scaturita. Ancora oggi la liturgia consegna come ci si confronta al di fuori della liturgia. Per questo una riflessione sulla ministerialità non è avulsa dalla riflessione sulla sinodalità, piuttosto la orienta”. Lo ha affermato questa mattina suor Elena Massimi, docente di Teologia sacramentaria Pontifica Facoltà di Scienze dell’educazione Auxilium, intervenendo alla 71ª Settimana nazionale di aggiornamento pastorale in corso a Frascati per iniziativa del Centro di orientamento pastorale.
Nella sua relazione, la religiosa ha sottolineato che dalla “Ministeria quaedam” di Paolo VI ad oggi “la riflessione è aperta, in ricerca di maturazione. “Entrando nei riti di istituzione dei ministeri del lettore, dell’accolito e del catechista, nei segni, troviamo il passaggio alla vita, alla missione della Chiesa”, ha evidenziato suor Massimi, aggiungendo che “è di forza anche alla stessa ‘riforma’ della Chiesa-Missione: riforma, proprio in termini di forma, ‘eucaristica’, di corpo”. La religiosa ha poi osservato che “relativamente ai ministeri istituiti si tratta di discernere. Il discernimento è tutto comunitario, dalla base, dalle chiese particolari”. “È il Signore – ha proseguito – che suscita i ministeri: una particolare chiamata del Signore a servizio della crescita dei fratelli nella fede. Quando parliamo di ministerialità, occorre evidenziare la grande tentazione di silenziare il mistero. Il fondamento della riflessione e dei processi da attuare: guardare il bene dell’assemblea. Quando è il vescovo riconosce, con una istituzione, la valenza è di pieno innesto nelle dinamiche di un cammino di Chiesa locale”. Secondo suor Massimi, “quella dell’istituzione di ministeri istituiti può essere la genesi di un camminare insieme nella formazione di presbiteri e laici”. “La formazione – ne è convinta la religiosa – porterà a guardare all’interazione tra le varie ministerialità parrocchiali perché non ci si ‘piramidizzi’”. “La ‘forma’ nelle varie ministerialità, nelle interazioni, è importante per la ‘forma’ di Chiesa che si vuol riscoprire”, ha concluso: “Il discernimento in termini di riconoscere, interpretare e scegliere, resta fondamentale. Ed è comunitario”.

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