Cammino sinodale: don Insero (Gregoriana), “non regge la visione di Chiesa sinodale, senza il riconoscimento di Chiesa-Popolo di dio”

(Foto: Centro di orientamento pastorale)

“Nel dopo Concilio, la categoria di ‘comunione’ ha messo in ombra la categoria di ‘popolo di Dio’. Nel Concilio si volle anticipare il concetto di ‘popolo di Dio’, su quello di gerarchia. Con Francesco ritorna il ‘popolo di Dio missionario’. Nell’Evangelii Gaudium il termine popolo è menzionato 164 volte. Già subito dopo l’elezione, nella sua presentazione alla diocesi di Roma e al mondo, ci ha dato una ecclesiologia in gesti. Anzitutto, la Chiesa, popolo di Dio in cammino nella storia: un cammino per l’evangelizzazione. Si ritrova il camminare insieme – vescovo e popolo –; una premessa tutta nella direzione sinodale”. Lo ha sottolineato questa mattina don Walter Insero, docente di Teologia dogmatica alla Pontificia Università Gregoriana, intervenendo alla 71ª Settimana nazionale di aggiornamento pastorale in corso a Frascati per iniziativa del Centro di orientamento pastorale.
Nella sua relazione, il sacerdote ha ricordato che “di Dio” significa che “è Dio che chiama, convoca, invita a far parte di un popolo: tutti siamo uno in Cristo Gesù. Vi si diventa parte attraverso il battesimo; un popolo fondato sulla legge dell’amore; un popolo inviato a portare la speranza, la salvezza in Cristo al mondo”. Il “sentire cum ecclesia”, ha proseguito, “è sentirsi parte di questo popolo. Lo stesso Pontefice guarda il popolo, non dal vertice, ma dall’interno, dalla periferie. Fedeli laici e pastori sono accumunati nel battesimo”. “L’insieme dei fedeli – ha sottolineato – è ‘infallibile’ nel credere, quando lo fa nell’autentica fede, assistito dallo Spirito Santo. Non si tratta di populismo”, ha ammonito.
Riferendosi poi all’invito ad una “conversione pastorale”, don Insero ha osservato che si tratta del “passaggio da una pastorale di conservazione ad una di missione: ne è protagonista è il popolo di Dio”. “Occorre ricordare che – ha aggiunto – questo Popolo di Dio si incarna nei popoli della Terra, ciascuno dei quali ha la propria cultura”. È qui che si “incultura” il Vangelo, ha ricordato citando l’Evangelii Gaudium. “Quando in un popolo si è inculturato il Vangelo, nel suo processo di trasmissione culturale trasmette anche la fede in modi sempre nuovi”, ha rilevato il sacerdote, sottolineando “l’importanza dell’evangelizzazione intesa come inculturazione. Ciascuna porzione del Popolo di Dio, traducendo nella propria vita il dono di Dio secondo il proprio genio, offre testimonianza alla fede ricevuta e la arricchisce con nuove espressioni che sono eloquenti”. Don Insero ha anche richiamato l’importanza della pietà popolare, “autentica espressione dell’azione missionaria spontanea del Popolo di Dio. Si tratta di una realtà in permanente sviluppo, dove lo Spirito Santo è il protagonista” (Evangelii Gaudium, 122).

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