Ue-Balcani: visti, relazione e su esenzioni e raccomandazioni. Commissione, “passi insufficienti contro il crimine”

“Tutti i Paesi oggetto di valutazione hanno continuato ad adottare misure per prevenire e combattere la criminalità organizzata. Sono tuttavia necessari ulteriori sforzi per affrontare i problemi di sicurezza interna”: anche sul fronte della lotta al crimine non mancano problematiche che la Commissione Ue segnala oggi ai Paesi balcanici. I quali “dovrebbero intervenire per combattere la criminalità organizzata, la frode finanziaria e il riciclaggio di denaro efficacemente, in particolare attraverso un migliore coordinamento tra le autorità di contrasto”, sostiene la relazione sul tema dei visti. “La corruzione ad alto livello continua a destare preoccupazione. In alcuni casi gli sforzi contro la corruzione sono ancora ostacolati dalla capacità e dallo status giuridico limitati delle agenzie anticorruzione e dal numero limitato di condanne nei casi di corruzione sottoposti a processo (in particolare in Moldova e Ucraina)”. I Paesi esentati dall’obbligo del visto “che concedono la cittadinanza in cambio di investimenti dovrebbero di fatto eliminare gradualmente tali regimi, in modo da evitare che i cittadini di altri Paesi soggetti all’obbligo del visto eludano la procedura dell’Ue in materia di visti per soggiorni di breve durata e la valutazione approfondita dei rischi in materia di migrazione e sicurezza che essa comporta”.

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