Diocesi: Spoleto-Norcia, ieri la prima edizione di “Sport testimone di carità”

Spoleto-Norcia, festa dello sport

“Lo sport insegna ad avere una disciplina, ad essere fedeli ad un progetto, trasmette la ricchezza di fare squadra e stare insieme prendendosi cura gli uni per gli altri. L’importante non è essere primi, ma essere in campo tutti insieme”. Lo ha detto l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo che ieri nella parrocchia del Sacro Cuore a Spoleto, ha celebrato la messa a conclusione della prima edizione di “Sport testimone di carità”, evento promosso dalla Caritas diocesana in collaborazione con la pastorale familiare, quella giovanile e quella liturgico-sacramentale. “Dalle regole dello sport – ha spiegato il presule – impariamo che è necessario ad avere delle regole per la nostra vita. Carità allora non è solo l’aiuto materiale a chi è in difficoltà, ma è anche trasmissione di valori come l’accoglienza reciproca e il bene di tutti”. Alla manifestazione, nello stadio locale di atletica leggera, hanno partecipato bambini, adolescenti e giovani provenienti dalle pievanie della diocesi. Tutto si è svolto nel rispetto delle norme anti Covid-19. Divisi in sette squadre, a turno, si sono cimentanti con il calcio, la pallavolo, la boxe, la staffetta, il salto in lungo, la gincana, il vortex. I genitori nel frattempo, insieme con i referenti della pastorale familiare diocesana, si sono confrontanti sulla figura di S. Giuseppe e dunque sul ruolo del padre nella famiglia. Nel pomeriggio le premiazioni. “L’obiettivo – ha affermato don Edoardo Rossi, direttore della Caritas – è stato quello di trasmettere ai partecipanti un modo essenziale di vivere lo sport, nella sana competizione, nel valorizzare tutti i componenti della squadra. Lo sport include. E compito della Caritas è anche quello di contribuire a riportarlo ai suoi veri valori”.

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