Incendi in Sicilia: mons. Marciante (Cefalù), “feriscono il volto bello e buono della terra e tolgono il futuro a intere generazioni”

“Siamo consapevoli di come negli anni la politica abbia mortificato l’impegno soprattutto dei lavoratori forestali, facendone esclusivamente una riserva di consenso elettorale e prospettando soluzioni di stabilizzazione mai realmente adottate”. Lo scrive mons. Giuseppe Marciante, vescovo di Cefalù e delegato della Conferenza episcopale siciliana per i problemi sociali, il lavoro, la giustizia, la pace e la salvaguardia del Creato, in una sua dichiarazione. “Forse è giunto il momento di far seguire alle parole i fatti per una inversione di tendenza che porti anche a quella conversione della politica auspicata da Papa Francesco in Laudato si'”, aggiunge il presule.
Nella sua dichiarazione, mons. Marciante esprime la vicinanza ai sindaci, “impegnati in prima linea insieme alle Forze dell’ordine, alla Protezione civile e a tutti i volontari che, spesso con esigue risorse, sono il primo e unico intervento nel propagarsi di più roghi contemporaneamente frutto di una crudele premeditazione”. “Gli incendi non solo feriscono il volto bello e buono della terra, ma tolgono il futuro a intere generazioni che, attraverso le risorse naturalistiche in nostro possesso, avevano progettato occasioni di lavoro e di sviluppo in particolare per i territori delle nostre aree interne – evidenzia il vescovo -. Seppur rimangono insoluti i dubbi circa il movente di tali atti delittuosi, ci appelliamo alla coscienza di ogni donna e uomo perché si assumano nuovi stili di vita e perché ogni comunità cristiana e tutta la società civile rafforzino il proprio impegno nella custodia e nella salvaguardia del Creato”.

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