Ecuador: domani elezioni presidenziali con 16 candidati. I vescovi invitano ad aderire alla Giornata di digiuno e preghiera

Giornata elettorale, domani in Ecuador. I cittadini del Paese sudamericano votano per il primo turno delle presidenziali e per il rinnovo del Parlamento. Sono ben 16 i candidati in lizza, segno di una grande frammentazione e incertezza. Tra questi, non c’è il presidente uscente Lenín Moreno e la squadra che lo ha sostenuto in questi anni si è spaccata, con la prospettiva di un ruolo marginale. Tra i candidati, ci sono due decisi favoriti e un terzo incomodo. In testa ai sondaggi della vigilia figura Andrés Arauz, già presidente del Banco de Ecuador, molto vicino all’ex presidente di sinistra Rafael Correa. Con Arauz il fronte progressista spera di “fare il bis” dopo quanto accaduto, un po’ a sorpresa, alle presidenziali in Bolivia. A destra, invece, gode dei favori del pronostico il liberale Guillermo Lasso, che ci prova per la terza volta. Cinque anni fa era stato sconfitto al ballottaggio da Moreno. Il terzo incomodo è il leader indigenista Yaku Pérez, già presidente della provincia di Azuay, nel sudest del Paese. Ximena Peña è invece la candidata ufficiale di Alianza País, il partito del presidente uscente. Se i sondaggi saranno confermati, sarà necessario il ballottaggio. Per vincere al primo turno è necessario superare il 50%, oppure il 40%, ma con più di 10 punti percentuali di vantaggio sul secondo.
La Conferenza episcopale, in una breve nota del Consiglio di Presidenza, invita i cittadini a unirsi alla Giornata di digiuno e preghiera per il destino della patria, lanciata per la giornata di oggi da molti fedeli, famiglia, associazioni, parrocchie e diocesi. “In questi momenti cruciali per la patria, la luce della fede può e deve rinnovare le coscienze e rafforzare le responsabilità degli elettori e dei propri candidati”, si legge nella nota, che prosegue: “E’ l’ora della pace, del dialogo, della fraternità”.

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