Quaresima 2021: mons. Fragnelli (Trapani), “con i piccoli gesti si diventa artigiani che costruiscono la comunità”

“Cura del creato, compassione per i malati e i senzatetto, riconciliazione per vivere una Pasqua di fraternità” sono gli spunti di impegno concreto offerti dal vescovo di Trapani, mons. Pietro Maria Fragnelli nel suo messaggio per la Quaresima. La pandemia, secondo il presule, “cambia le abitudini e ci spinge ad intensificare le relazioni personali e i particolari di attenzione reciproca. Cambia anche le celebrazioni della pietà popolare”, particolarmente sentite quelle del Venerdì Santo. “Non abbiamo davanti a noi prospettive di gruppi numerosi, tanto meno di folle” afferma il vescovo che invita dunque a “privilegiare i rapporti personali: ripensarli, migliorarli, farli diventare cultura dell’attenzione reciproca praticando la gentilezza, diventando “artigiani dei piccoli gesti”. L’artigiano non fa le cose in serie, sottolinea in un altro passaggio, è attento ai particolari, “così i piccoli gesti possono contribuire a costruire la pace a vivere quell’incontro con il Risorto che rende coraggiosi i cristiani nel combattere ogni ingiustizia, per la conversione di cuori pieni d’inganno”. Con i piccoli gesti e le attenzioni personali, si diventa artigiani della comunità: “non è una costruzione dell’intelletto, riservata a poche menti elette, ma è un messaggio che riceviamo e possiamo comprendere grazie all’intelligenza del cuore, aperto alla grandezza di Dio che ci ama prima che noi stessi ne prendiamo coscienza”. Ciascun artigiano dei piccoli gesti, si prende cura della Creazione “spesso maltrattata” ed è mosso sempre dallo spirito della “riconciliazione che attraverso le nostre parole e i nostri gesti, permette di vivere una Pasqua di fraternità”. Infine, conclude il vescovo, “l’artigiano della comunità si rivela nella carità, vissuta sulle orme di Cristo, nell’attenzione e nella compassione verso ciascuno. La carità è la più alta espressione della nostra fede e della nostra speranza. La carità si rallegra nel veder crescere l’altro. Ecco perché soffre quando l’altro si trova nell’angoscia: solo, malato, senzatetto, disprezzato, nel bisogno”.

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