Francia: indagine vescovi francesi su giovani e pandemia. Mons. Percerou, “non sono generazione sacrificata al Covid ma futuro e speranza del mondo”

“Come Chiesa oggi non possiamo non prendere atto di queste situazioni di scoraggiamento e stress vissuto e non offrire il nostro contributo al cantiere di una società più fraterna e umana”. Lo ha detto mons. Laurent Percerou, vescovo di Nantes e presidente del Consiglio episcopale per la pastorale giovanile commentando ieri in conferenza stampa i risultati di una consultazione che i vescovi francesi hanno realizzato per sondare l’impatto che il Covid e la pandemia hanno avuto sugli studenti cattolici. “Siamo chiamati quindi – ha proseguito il vescovo – a dare risposte concrete per permettere a questi giovani di non sentirsi una generazione sacrificata all’altare del Covid perché loro sono la vita del mondo e la speranza della Chiesa, in particolare gli studenti che si preparano oggi ad essere domani gli attori della vita della società”. Mons. Percerou ha poi tracciato qualche “pista” di lavoro. Allo Stato e alle diocesi ha chiesto di sostenere maggiormente le reti delle “dispense sociali” (épiceries sociales) sparse sul territorio, nate per aiutare e accompagnare giovani e famiglie in difficoltà soprattutto in questo tempo di crisi. “Molti giovani soffrono di solitudine”, ha poi aggiunto il vescovo sottolineando quanto in questo tempo di confinamento forzato, sia importante “incoraggiare reti di fraternità raggiungendo gli studenti più soli”. A Nantes, per esempio, è stato avviato un progetto che vede gruppetti di ragazzi entrare nelle residenze universitarie, bussare alle porte delle camere e chiedere se lo studente ha bisogno di qualcosa e in caso offrire un ascolto, o più semplicemente un’amicizia. Iniziative simili stanno nascendo anche a Lione e Nizza. C’è infine il grande problema della ricerca del lavoro e degli stage. “La crisi causata dalla pandemia ha frenato le imprese e le aziende impattando anche sulla loro capacità di offerta di lavoro, stage e formazione”. La Chiesa di Francia ha quindi coinvolto l’Associazione degli imprenditori e dirigenti cristiani per capire se e cosa può essere fatto in questa direzione.

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