Educazione civica: Cnddu, ricordando Vittorio Bachelet nelle scuole si rifletta sull’art. 27 della Costituzione

Una riflessione sui contenuti dell’art. 27 della Costituzione incentrato in particolare al comma 3 e 4 sulla rieducazione del condannato e il rifiuto indiscutibile della pena di morte. A proporla – in funzione dell’insegnamento dell’Educazione civica e anche del Diritto nelle scuole superiori – è il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani (Cnddu) ricordando oggi l’anniversario di nascita (20 febbraio 1926) di Vittorio Bachelet, vicepresidente del Csm, docente universitario, esponente di spicco della Dc, ucciso dalle Br nella facoltà di Scienze politiche dell’università La Sapienza di Roma il 12 febbraio 1980. “Un delitto diretto contro le istituzioni perché si è voluto colpire il vertice della magistratura, il vertice del pilastro fondamentale della democrazia” lo definì l’allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Per il Cnddu “La visione che prospettava Bachelet è quanto mai attuale: il pensiero dei grandi statisti insegna sempre la via da seguire; soprattutto ora che caos e difficoltà economiche stanno sprofondando l’Italia e l’Ue in una spirale di preoccupante recessione”. “Non c’è democrazia, non c’è vitalità politica – affermava Bachelet – se le forze politiche non sanno farsi interpreti delle attese, delle speranze e delle angosce dei cittadini, se non sanno proporre linee capaci non di subire ma di guidare lo sviluppo del paese e le trasformazioni necessarie per rendere l’ordinamento della società adeguato ai mutamenti che hanno profondamente modificato la sua composizione, la sua cultura, il suo assetto territoriale e sociale, la sua mentalità, il suo costume”.

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