Migrazioni: Uecoop, “via dall’Italia 300mila giovani (+33% in 5 anni). Situazione preoccupante, necessario fermare la fuga”

“Salgono a oltre 300mila i giovani italiani che sono andati all’estero per lavoro, per studio o per cercare fortuna e futuro in un altro Paese con un aumento del +33% in cinque anni”. È quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) sui dati diffusi oggi dall’Istat relativamente alle “Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche della popolazione residente” nell’anno 2019. Considerando quanti connazionali fra i 18 e i 39 anni hanno deciso di lasciarsi alle spalle il Belpaese fra il 2015 e il 2019, Uecoop parla di “situazione preoccupante che rovescia dinamiche del passato quando gli emigrati partivano soprattutto dal Mezzogiorno mentre stavolta è il Nord a guidare la classifica delle fughe con 59mila partenze contro le 43mila dal Sud e le 19mila dal Centro”.
“È necessario fermare la fuga dei cervelli dall’Italia che perde risorse umane a favore di altri Paesi come Germania, Francia, Stati Uniti o Australia – sottolinea Uecoop – e la situazione economica instabile causata dall’emergenza Covid non farà che aumentare la pressione su chi sta pensando di mollare tutto per trovare fortuna e prospettive all’estero”. In questo contesto, secondo l’Unione europea delle cooperative, “il sistema cooperativo con quasi 80mila realtà a livello nazionale e oltre un milione di addetti rappresenta un importante ‘ammortizzatore’ occupazionale con il 66% degli addetti che ha un diploma di scuola secondaria mentre più del 15% è laureato, con una incidenza trasversale su più settori: dall’edilizia alla sanità, dall’informatica all’agricoltura, dalla logistica al terziario avanzato”.
Si tratta di lavoratori concentrati soprattutto nella fascia d’età fra i 30 e i 49 anni (58,5%), spiega Uecoop, mentre il 13,1% ha un’età compresa tra 15 e 29 anni e più di un quarto ha oltre 50 anni. Quasi 8 addetti su 10 (78%) hanno un contratto a tempo indeterminato, importante condizione per favorire la stabilità sociale e famigliare. “Bisogna offrire ai giovani opportunità di lavoro e futuro in Italia per evitare l’impoverimento del Paese non solo dal punto di vista economico ma anche sociale considerato la pressione sul sistema del welfare visto che – conclude Uecoop – in Italia quasi 14,7 milioni di persone hanno superato la barriera dei 64 anni contro le 12,8 milioni di dieci anni fa”.

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