Lavoro: Next e Procter&Gamble, al via il progetto “Aula 162” per inserire in aziende persone in difficoltà

Si chiama “Aula 162” e prende il nome dal paragrafo 162 dell’enciclica “Fratelli tutti” di Papa Francesco dove, tra l’altro, si legge che “non esiste peggiore povertà di quella che priva della dignità del lavoro”. È l’iniziativa di inclusione lavorativa e sociale realizzata dall’associazione Next e da Procter&Gamble – che l’ha inserita come prima azione concreta del suo programma di cittadinanza d’Impresa “P&G per l’Italia” – nata per fornire una formazione gratuita a persone in difficoltà, con l’obiettivo di inserirle in aziende che hanno bisogno di manodopera e spesso non la trovano. Il progetto, presentato oggi on line, prevede, infatti, la realizzazione di corsi di formazione e l’inserimento lavorativo di persone in difficoltà in tutta Italia e può contare sulla collaborazione sul territorio di Caritas italiana, Caritas diocesana di Parma e Fidenza e Caritas Ambrosiana, Croce Rossa Italiana, ManpowerGroup e Fondazione Human Age Institute, partner che aiuteranno a selezionare i profili da formare e a collocarli o ricollocarli nel mercato del lavoro. In Italia la pandemia ha bruciato, si legge in una nota di Next e Procter&Gamble, “333.000 posti di lavoro, il tasso di disoccupazione si attesta all’8,9% e si registra un altissimo numero di neet, ragazzi tra i 15 e i 24 anni che non cercano un lavoro e non sono impegnati in programmi di istruzione e formazione”. Da quando è nata, tre anni fa a Parma, per volontà dell’operatore logistico Number1, l’associazione Next ha inserito 115 persone nel mercato del lavoro. Per identificare i territori dove nasceranno le Aule 162 si partirà dal punto finale del percorso, ovvero dalle necessità delle aziende di reperire personale qualificato. Inizialmente, anche per la natura del partner Number1, i corsi di formazione saranno soprattutto nell’area logistica, ma a seconda dei diversi bisogni delle imprese alle quali l’associazione Next e P&G proporranno di inserire le persone formate, sarà possibile adattare la proposta formativa creando percorsi “on demand”.

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