Libano: Save the Children, coprifuoco minaccia salute e sicurezza dei bambini più vulnerabili e delle loro famiglie. A rischio fame già 2,2 milioni di minori

Il coprifuoco di 10 giorni in Libano iniziato ieri e il lockdown di un mese minacciano la salute e la sicurezza dei bambini vulnerabili poiché le loro famiglie stanno esaurendo cibo e medicine, mentre i più piccoli perdono la loro formazione. Soprattutto le famiglie più povere, già alle prese con la fame a causa dei minori sussidi per il pane e dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari, non hanno potuto permettersi di fare scorta di cibo prima della chiusura dei supermercati per il coprifuoco. Si stima che circa 2,2 milioni di bambini corrano già il rischio di soffrire la fame. Lo denuncia Save the Children specificando che nell’ultimo anno le famiglie in Libano hanno riferito al personale dell’organizzazione di essere state costrette, a causa della svalutazione e del collasso economico senza precedenti, a mangiare meno pasti e sempre meno nutrienti. Save the Children ha avvertito che l’attuale blocco costringerà le famiglie a ridurre ulteriormente le porzioni di cibo, mettendo ancora più a rischio il benessere fisico e mentale dei minori vulnerabili.
Nel frattempo, i bambini stanno anche affrontando una prolungata interruzione dell’istruzione, già lungamente interrotta dallo scoppio della pandemia. Con le scuole chiuse almeno fino a febbraio per frenare i tassi di infezione da Covid-19, e forse più a lungo, centinaia di migliaia di minori verranno lasciati senza istruzione, correndo inoltre maggiori rischi di cadere vittime di abusi.
“Il disastro può essere evitato se agiamo immediatamente – avverte Jennifer Moorehead, direttore di Save the Children in Libano –. Questo è il motivo per cui chiediamo al governo di concedere l’accesso illimitato a organizzazioni umanitarie come Save the Children per consentirci di fornire l’assistenza necessaria e salvavita come denaro e cibo. Nel frattempo, il governo deve implementare un’assistenza sociale trasparente per i bambini vulnerabili per assicurarsi che nessuno venga lasciato indietro durante il coprifuoco o il lungo lockdown”.

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