Coronavirus Covid-19: Brasile, situazione drammatica a Manaus. Appello di mons. Steiner, “inviateci ossigeno”. Ponti aerei per trasportare pazienti in altri ospedali

(Foto: ANSA/SIR)

Una situazione drammatica, che sta mobilitando anche altri Stati del Brasile e perfino altri Paesi. È quella che sta vivendo Manaus in queste ore per l’espandersi del Covid-19: gli ospedali sono pieni e non ricevono più pazienti, manca l’ossigeno e i medici sono costretti a “scegliere chi salvare”. E molte persone stanno morendo in casa. I dati delle inumazioni sono eloquenti: 186 inumazioni ieri, 198 l’altro ieri. Restando ai dati di ieri, i morti “ufficiali” per Covid sono stati 87, ma si tratta con ogni evidenza di una cifra inattendibile, dato che la media giornaliera di inumazioni, a prescindere dalla pandemia, è di una quarantina.
Da ieri il governatore dello Stato di Amazonas, Wilson Lima, probabilmente in modo tardivo, ha decretato il coprifuoco. Nel frattempo, si stanno organizzando ponti aerei verso altri ospedali dell’Amazzonia brasiliana, per trasferire pazienti meno gravi, mentre il governatore dello Stato di San Paolo, João Doria, ha offerto la disponibilità a ospitare i bambini di Manaus, per proteggerli dal contagio galoppante.
È in questo contesto che arriva l’accorato appello dell’arcivescovo di Manaus, dom Leonardo Steiner, diffuso nella tarda mattinata di oggi (ora locale): “Nel nome di Dio, inviateci ossigeno”. In un video, l’arcivescovo afferma: “Durante la prima ondata del Covid-19, le persone morivano per mancanza d’informazioni, per mancanza di letti negli ospedali nelle terapie intensive degli Stati di Amazonas e Roraima. Oggi, durante la seconda ondata, la gente muore per mancanza di letti nei reparti ospedalieri, per mancanza di letti nelle terapie intensive e, per quanto incredibile possa sembrare, per mancanza d’ossigeno”. Una mancanza che coinvolge perfino i pazienti ricoverati nei reparti, figurarsi i molti che vengono lasciati fuori. Dom Steiner insiste: “Le persone non possono continuare a morire per mancanza d’ossigeno, per mancanza di letti in terapia intensiva”. Da qui l’appello a “mettere da parte le aggressioni verbali, i negazionismi, lasciamo da parte la politica che divide, che corrompe, lasciamo da parte la smania di profitto”. L’arcivescovo rivolge inoltre l’invito a rispettare il distanziamento e a usare la mascherina, e conclude: “Tutti possiamo dare il nostro contributo a impegnarci in modo solidale per la custodia della vita”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia