Bosnia Erzegovina: quattro organizzazioni umanitarie sollecitano “azione immediata per i migranti”

(Foto: ANSA/SIR)

In una dichiarazione congiunta diffusa oggi Amnesty international, Jesuit refugee service europe, Médecins du monde Belgique e Refugee rights Europe hanno sollecitato “un’azione immediata per risolvere la crisi umanitaria in corso in Bosnia ed Erzegovina e individuare soluzioni istituzionali di lungo periodo per venire incontro alle necessità delle persone che transitano attraverso lo Stato balcanico”. Attualmente circa 2.500 migranti e richiedenti asilo, tra cui 900 ospiti del campo provvisorio di Lipa, restano senza riparo e al gelo: secondo le quattro organizzazioni umanitarie “le autorità della Bosnia ed Erzegovina continuano a non fornire alloggi adeguati e le agenzie dell’Unione europea tendono sempre ad appoggiare soluzioni di corto respiro”. “Gli alloggi per accogliere la maggior parte delle persone che stanno dormendo all’addiaccio ci sarebbero, quella che manca è la volontà politica”, ha dichiarato Eve Geddie, direttrice dell’ufficio di Amnesty international presso le istituzioni europee. Negli ultimi tre anni l’Unione europea ha messo a disposizione della Bosnia ed Erzegovina oltre 88 milioni di euro in fondi di assistenza per migliorare la gestione dei flussi migratori. “Ciò nonostante – precisano -, le autorità del Paese non hanno individuato strutture adeguate ad accogliere migranti e richiedenti asilo”. “L’Unione europea – ha aggiunto Geddie – deve collaborare con la Bosnia ed Erzegovina nella ricerca di soluzioni sistemiche e durevoli per venire incontro ai bisogni delle persone che si trovano sul suo territorio e assicurare che questa situazione non si ripeta il prossimo inverno”. Molte delle persone sono ospitate in un campo provvisorio a Lipa, chiuso il 23 dicembre 2020, andato in fiamme e diventato ora una terra desolata e inabitabile. Nell’ultimo fine settimana le autorità hanno allestito decine di tende riscaldate ma oltre 400 persone rimangono in rifugi improvvisati nonostante la neve e le temperature già rigide e destinate a precipitare nei prossimi giorni. Fuori da Lipa molte persone, tra cui famiglie con bambini piccoli, continuano a cercare riparo nei parchi, in case abbandonate, in fabbriche dismesse e nelle foreste al confine con la Croazia.

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