Libano: Famiglia Vincenziana, una raccolta fondi per sostenere l’impegno per i più poveri a Beirut

Una raccolta fondi per sostenere i più deboli colpiti dalle due esplosioni che hanno distrutto la zona portuale di Beirut, in Libano. A promuoverla è la Famiglia Vincenziana. L’iniziativa, chiamata “Dai nostri cuori al cuore del Libano” è nata per permette l’impegno concreto dei Vincenziani a Beirut: la Famiglia Vincenziana libanese è intervenuta immediatamente dando rifugio ai senzatetto, occupandosi dei poveri, curando i feriti e nutrendo i bisognosi. “Come missionario laico Vincenziano – spiega Ribel Elias, presidente di Misevi International –, il mio lavoro è appena iniziato nei confronti delle famiglie e delle persone bisognose e verso le Istituzioni vincenziane gravemente colpite. I diversi rami della Famiglia Vincenziana libanese stanno lavorando come un’unica entità per superare questi giorni difficili”.
Padre Tomaž Mavrič, presidente del Comitato esecutivo della Famiglia Vincenziana, ha riferito: “Mentre ognuno di noi comincia a attivare i propri canali di solidarietà, vorrei proporre di rispondere a questo disastro in modo concertato, come Famiglia. Avete visto Papa Francesco inviare immediatamente un fondo di 250.000 euro per aiutare la Chiesa nel Libano. Come Vincenziani, potremmo pensare di fare una donazione altrettanto grande per i poveri e i senzatetto del Libano?”.
A riferire la situazione attuale a Beirut è Said Safar, collegamento della raccolta fondi per la Famiglia Vincenziana in Libano: “I giovani libanesi sono demotivati, tristi, delusi, desiderosi di emigrare, in lotta per il futuro. Tutto è triste qui, il cattivo andamento dell’ economica, la situazione politica, la svalutazione della lira libanese. Niente scuola, niente università. Più del 60% della popolazione è povera, c’è un alto tasso di inflazione e più del 60% di disoccupazione. La grande esplosione a Beirut ha ucciso la nostra speranza. Per quanto riguarda la Famiglia Vincenziana, stiamo lavorando insieme come un’unica famiglia per aiutare più di 150 famiglie colpite da questa esplosione”.

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