Casi Blake e Pellerin: Consiglio nazionale Chiese Usa, “chiediamo indagini complete, trasparenti e indipendenti sulla condotta degli agenti”

“Un’altra sparatoria. Un altro video. Altri traumi per una comunità e per la nostra nazione. È difficile credere che siamo nella posizione di dover rilasciare un’altra dichiarazione sulle sparatorie della polizia. Eppure, eccoci qui. Lo scorso fine settimana il nostro Paese ha assistito di nuovo a uomini di colore colpiti dalla polizia: uno è paralizzato e lotta per la propria vita; l’altro è morto”. Comincia così un comunicato del Consiglio nazionale delle Chiese cristiane degli Stati Uniti rilanciato ieri dal Wcc. Le Chiese esprimono tutto il loro sgomento per la sparatoria che ha coinvolto Jacob Blake, III, colpito dalla polizia domenica scorsa. “Le prove video sembrano mostrare chiaramente che Blake era disarmato e se ne stava andando ma è stato colpito più volte e a bruciapelo alla schiena dagli agenti di polizia bianchi davanti ai suoi tre bambini piccoli”. Il Consiglio delle Chiese rivela che Blake è il nipote del pastore dell’African Methodist Episcopal (Ame), rev. Jacob Blake, che ha servito a Evanston, nella chiesa di Ebenezer negli anni ’60 e ’70.
Il comunicato parla anche dell’uccisione di Trayford Pellerin, sempre da parte della polizia, a Lafayette, sabato 22 agosto, e sempre con la stessa modalità, cioè mentre Pellerin si stava allontanando dalla polizia. “Questi incidenti evidenziano anche la necessità di una riforma della polizia e di una maggiore formazione nella gestione delle crisi. Ribadiamo la nostra richiesta di indagini complete, trasparenti e indipendenti sulla condotta degli agenti coinvolti in entrambe queste terribili sparatorie. Ripetiamo il nostro appello affinché ogni ufficiale del dipartimento di polizia di Kenosha – così come nei dipartimenti di polizia di tutto il Paese – sia munito di telecamera personalizzata e invitiamo il dipartimento di polizia di Lafayette a rilasciare immediatamente le riprese dell’incidente con Pellerin. Questi passi, sebbene non portino alla soluzione finale, aiutano a individuare le responsabilità e riducono la probabilità che si verifichino in primo luogo”. “Il fatto che queste ingiustizie continuino, dopo mesi di proteste in seguito alla morte di George Floyd, Breonna Taylor e Ahmaud Arbery e di troppi altri, è segno di quanto siano profondamente malati i nostri sistemi e di quanto lavoro deve ancora essere fatto per porre fine al razzismo, alla supremazia bianca e ai pregiudizi inconsci. Preghiamo per la completa guarigione fisica ed emotiva del signor Blake dalle molteplici ferite da arma da fuoco e dall’orrore di questa situazione. Preghiamo che i suoi tre bambini e la sua famiglia, così come la comunità, guariscano dal trauma causato dalla sparatoria. Preghiamo per la famiglia e gli amici del signor Pellerin che piangono la sua inutile uccisione. E preghiamo affinché la nostra nazione guarisca e si muova rapidamente e con decisione verso la giustizia. Dobbiamo porre fine al razzismo che infesta le nostre istituzioni e perpetua il mito secondo cui le vite dei neri sono sacrificabili. Le vite nere contano”.

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