Pasqua 2020: mons. Raspanti (Acireale), “chiamati a contribuire alla rinascita del Paese”

“Siamo chiamati a contribuire alla rinascita del Paese e del nostro territorio con la riflessione, gli incoraggiamenti, il nostro lavoro. Così fecero i nostri padri più volte nel secolo scorso e noi non possiamo tirarci indietro, perché la Nazione attende il contributo dei cattolici”. Lo scrive il vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, in una lettera indirizzata ai sacerdoti per la Pasqua. “Aiuteremo sempre, come la gran parte di noi lodevolmente fa in queste settimane, i più bisognosi, stando in prima linea accanto a tanti generosi volontari”, aggiunge. Il presule evidenzia che “in questi giorni di apparente silenzio e stasi, in cui non abbiamo facilmente una parola da annunciare nei luoghi abituali, le domande per noi si fanno più pressanti e graffianti”. “Non bastano parole sciorinate a profluvio in linguaggi stantii, rassicuranti per cerchie ristrette – avverte il vescovo –. La morte è più vicina che in altri tempi; essa si aggira per le strade e le stanze di ogni casa nelle invisibili sembianze del virus ‘nemico’ e sconosciuto”.
Rivolgendosi ai sacerdoti, mons. Raspanti evidenzia che “siamo ricondotti al centro del mistero”. “Il nostro supremo compito è aiutare l’umanità a tornare a Dio”. “
Se siamo indotti maggiormente a offrire parole di consolazione in epoca di lutti strazianti, vissuti in solitudine, tra sommessi singhiozzi e lamenti inascoltati, non possiamo farlo da coreuti che partecipano a distanza alla vicenda degli attori”, afferma il vescovo.

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