Pasqua 2020: mons. Leuzzi (Teramo), “è determinante che l’orizzonte della carità si espanda in tutte le dinamiche della società contemporanea”

“L’umanità deve tornare a quel sepolcro per comprendere sé stessa, in questa fase della sua storia, drammatica e impegnativa”. È l’invito con il quale mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo della diocesi di Teramo-Atri, inizia il suo messaggio di Pasqua alla comunità diocesana, presentando la resurrezione di Gesù come il dono della forza e della gioia di allargare gli orizzonti della carità. Nella lettera si sottolinea quanto in questo tempo si sia potuto sperimentare la gioia di tante manifestazioni di servizio, vissute nel silenzio e nel nascondimento, ma queste non possono bastare, perché “Lui è Risorto per aiutarci a costruire la storia!”. Quindi è richiesto un impegno aggiuntivo, soprattutto in questo momento nel quale “è determinante che l’orizzonte della carità si espanda in tutte le dinamiche della società contemporanea”. Tutti quanti devono partecipare al “progetto da animare con il dono della carità del Risorto!”, sottolinea il vescovo di Teramo-Atri che ricorda la chiamata a sviluppare diverse forme di carità, “da quella samaritana a quella intellettuale e politica per costruire la Chiesa e la società”.  Non semplici spettatori ma attori con slancio propositivo della propria esistenza e delle comunità, questo l’invito pasquale di mons. Leuzzi che ricorda quanto la carità oggi esiga creatività e capacità progettuale, per viverla come promozione di tutto l’uomo e di ogni uomo. “A tutti voi l’augurio di essere strumenti della Sua presenza, l’unica che può aiutare l’umanità a ripartire, dentro e dopo l’imprevista e dolorosa esperienza della pandemia”, il pensiero conclusivo del vescovo che affida a tutti una sua preghiera per la Pasqua 2020.

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