Pasqua 2020: mons. D’Ercole (Ascoli), “testa in alto con lo sguardo lontano”

foto SIR/Marco Calvarese

Campane a festa: il suono a distesa delle campane di tutte le chiese della diocesi di Ascoli in concerto prolungato segnerà la Pasqua 2020. Lo ha stabilito il vescovo, mons. Giovanni D’Ercole, nella lettera intitolata “Testa in alto con lo sguardo lontano”, diffusa oggi. “È un periodo difficile con sofferenze impreviste e previsioni di fine pandemia non ancora sicuramente ipotizzabili. Si guarda al futuro con apprensione e si cerca di vincere l’impatto emotivo con il Covid-19 favorendo in tutti i modi occasioni di solidarietà”. Tuttavia, scrive mons. D’Ercole, “mi sembra di sentire più forte il saluto del Risorto ai discepoli impauriti, e la sua parola mai come ora risuona come invito alla fiducia, perché la Pasqua possa ancora una volta risplendere in pienezza di luce, di vita e di amore”. “Nel dolore di questi giorni, in un apparente fallimento di tante speranze, incontriamo Cristo Crocifisso e Risorto. Dio non abita solo le giornate quando tutto sembra andare bene. Egli riempie della sua pace e della sua gioia pure gli angoli oscuri della vita degli uomini, specialmente di chi è senza apparente futuro… Gesù, con la sua risurrezione, mostra che non solo non dobbiamo avere paura di perdere, ma dobbiamo avere il coraggio di perdere; perdere con Lui e alla sua maniera. Perdere con fiducia, rischiando di abbandonarsi nelle mani di Dio, Padre misericordioso che a volte puoi anche sentire lontano, incomprensibile”. “L’uomo di oggi, segnato dal male e dalla tristezza – afferma il vescovo – incrocia ‘Dio in agguato’ a ogni svolta ed angolo della giornata. E così, l’uomo sfigurato dalla crisi del COVID19, è chiamato a diventare l’uomo trasfigurato. Pasqua, sia giorno di luce che vince il buio della tristezza e della morte”. “Testa in alto con lo sguardo lontano”: “Guardiamo lontano e camminiamo uniti – esorta mons. D’Ercole – Cristo risorgendo vince per sempre il potere della morte. Pasqua è allora il segno d’una uscita forzata dal sepolcro ormai vuoto, segno del potere definitive di Cristo sul male fisico e morale. Per tutti sia una Pasqua di forte incoraggiamento ad amare la vita che trionfa sulla morte. Sia questa Pasqua 2020 fonte di rinnovato entusiasmo e insperato splendore per la nostra fede, troppo spesso tentata dalla paura del presente e del futuro”.

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