Pasqua 2020: mons. Carboni (Oristano e Ales-Terralba), “abbiamo bisogno di speranza”

“Abbiamo bisogno di speranza. Sperare che la vita è più forte della morte. Sperare che quel patrimonio di solidarietà e attenzione che si è manifestato in questi tempi difficili sia il terreno per piantare di nuovo, per riprendere il lavoro, per attivare sogni e progetti”. Lo ha scritto l’arcivescovo di Oristano e amministratore apostolico di Ales-Terralba, mons. Roberto Carboni, nel messaggio pasquale inviato alla diocesi.
“Il Vangelo ci aiuta a leggere il tempo presente”, sottolinea l’arcivescovo, aggiungendo che “ci ha colti di sorpresa questa Quaresima. Mostrandoci, mai come prima d’ora, quanto siamo fragili, piccoli, appesi a un filo. Ma anche quanto siamo grandi. Capaci di generosità, di solidarietà, condivisione, attenzione. Direi che è stata ed è una scuola dura, quasi un corso intensivo di umanità e spiritualità, per aiutarci a riscoprire chi siamo per davvero e chi dovremmo essere”. E se quest’anno “ci mancherà la comunità, la festa insieme, i canti, il fuoco e le candele, gli auguri di buona Pasqua ripetuti frettolosamente”, “non ci mancherà il Signore. Lui c’è!”, evidenzia mons. Carboni. “Avevamo tanto sentito parlare di Chiesa domestica, ma questa volta possiamo sperimentarla davvero nelle nostre case”, osserva l’arcivescovo. “Abbiamo davvero bisogno di speranza, in questo momento difficile. Il dolore di tanti ci ha insegnato ad avvicinarci con rispetto a ogni ferita”, afferma mons. Carboni secondo cui, commentando le parole di Emily Dickinson – “A un cuore in pezzi, nessuno s’avvicini, senza l’alto privilegio, di aver sofferto altrettanto” –, “possiamo avvicinarci gli uni agli altri perché abbiamo sperimentato angustia e preoccupazione, e sofferto per quelli che soffrono”. “Noi – la certezza dell’arcivescovo – adesso sappiamo chi ci ‘rotolerà via la pietra’. È il Signore Gesù, il Risorto, che ci sorprende e ci anticipa. Alzando lo sguardo videro che la pietra era stata già rotolata via (Mc 16.4)”. Augurando “alle famiglie, agli anziani, alle persone ammalate o sofferenti, a coloro che hanno perso il lavoro, di vivere il giorno della Pasqua del Signore come un’onda di speranza”, mons. Carboni auspica che “questo giorno di festa segni in modo significativo per tutti la ripresa del cammino. Insieme”.

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